11 giugno 2012

Da Postiga a Torres

10 giugno 2012, Arena Gdansk, Gdansk
Con irrisoria facilità, Gigi Buffon sottrae a Torres
il pallone del possibile 2:1
La mesta e a quanto pare irreversibile broccaggine di  Fernando José Torres Sanz (ex 'Niño', visto che ha superato i ventotto)  ha graziato nell'ultimo scorcio di gara i nostri, a quel punto sfibrati più mentalmente che fisicamente dall'intensità del confronto. Vale, per la Spagna, quanto già detto a proposito del Portogallo: se hai solo dei centravanti di ruolo inutili o addirittura dannosi, meglio rinunciarvi (in fondo, oramai, tra Postiga e Torres non sembra correre grande differenza); lo stesso Guardiola, scottato dall'esperienza con Ibra, ha deciso che era tempo di mettere in soffitta questo luogo comune, e ha indicato la giusta via. Sarà anche facile sostenere, disponendo della Pulga, che "il centravanti è lo spazio"; mi aspetto, come prossimo passaggio rivoluzionario, il calcio giocato da undici uomini di movimento,  cioè senza portiere. Ci vorranno decenni, forse, ma ci si arriverà. Per ora, a Casillas e a Buffon è problematico rinunciare. Ma anche senza Cech o un sostituto di Cech, i cechi non ne avrebbero beccati più di quattro dai russi l'altra sera; sarebbe stato più utile un difensore aggiunto, per intercettare le corse e le traiettorie di Arshavin.

Comunque grande partita, ieri pomeriggio. Per quanto ci riguarda, la prima degna (tatticamente e tecnicamente) di essere ricordata dopo la semifinale coi tedeschi del 2006. Siamo vivi, a quanto pare, e reattivi. I nostri big storici (Buffon, De Rossi, Pirlo, quelli che c'erano anche a Berlino per intendersi) sono tirati a lucido. Pirlo è addirittura sontuoso. Prandelli non avrà tituli da esibire al volgo e all'inclita, ma è uomo di calcio vero, non ha la minima pulsione egolatrica e sa cambiare idea se si tratta di doverne cercare e trovare una migliore. Il 3-5-2 con De Rossi centromediano da WM, ottimo per limitare la Spagna, non è detto sia la soluzione ideale per mettere sotto la Croazia, che della Spagna è assai più imprevedibile e che probabilmente cercherà di colpirci in contropiede. Come al solito in questi tornei, la chiave sta nella seconda partita. Dovremo farla noi, e temo che non ne saremo capaci. Per ora, comunque, accontentiamoci.

Mans