14 giugno 2012

L'ora azzurra

14 giugno 2012, Stadion Miejski, Poznan
Futuro nebbioso per il prosieguo degli Azzurri nel torneo
La squadra assemblata con tenacia e pazienza da Cesare nostro è come una bella donna senza fascino. Le manca qualcosa per essere davvero una grande squadra. La ricerca del gioco inorgoglisce la tradizione, il carattere tirato fuori nelle due partite (soprattutto oggi dopo il pareggio della Croazia) è encomiabile, la qualità media è buona (nonostante qualche ronzino: in pratica i quattro dietro, a parte De Rossi), l'attenzione e la dedizione sono un tratto evidente (Mario sembra un angioletto, Sant'Antonio un chierichetto). Ma manca qualcosa: la mezzora finale, per approssimarci. Se si potesse giocare un'ora avremmo 6 punti. Se si giocasse solo la mezzora finale ne avremmo 0. Si giocano 90 minuti e così abbiamo solo 2 punti. Diciamo che è una squadra a ore.

Dunque si tratta di capire se è solo una questione atletica (evidente nel caso di Cassano) o di condizione (benzina che si esaurisce troppo presto), o se anche le sostituzioni non riescono a incidere (peraltro Totò funzionò domenica) o sono sbagliate (il sospetto è oggi evidente nella precoce uscita di Mario). Diciamo un mix di tutto, con un pizzico di sfortuna (varie conclusioni mancate di un soffio) e qualche errore (pesante quello odierno di Chiellini). Purtroppo ora il passaggio del turno, scontata la vittoria con i caparbi (ma mesti) ronzini irlandesi, non dipende da noi. Si entra in pasticceria.

Azor