29 giugno 2012

Mario über alles

Sto invecchiando. Ho come la sensazione (che è una constatazione tra il perplesso e l'attonito) di tendere all'enfatico e al retorico negli ultimi tempi. Ma come fai a simulare disincanto di fronte a questa memorabile cavalcata cui stiamo assistendo, vada come vada alla fine.

28 giugno 2012, Stadion Narodowy, Warszawa
36° minuto
Ieri sera è esploso Mario e chi mi conosce sa che ho sempre creduto in lui come potenziale pentavalida, che ho dissentito sconsolatamente per la sua svendita al City per rafforzare l'Inter di Benitez e far proprio il pregiudizio di Josè Mourinho, che mi hanno dato crescente fastidio le critiche continue a un ragazzo sensibile che si trova gli occhi addossi di tutti i media del mondo 24h24, che quasi tutte le "carrambate" mi hanno fatto sorridere più che indignare. Ieri sera ha abbracciato la mamma a bordo campo incarnando profondamente il senso della sua italianità. Dietro alla faccia da duro si trincera un ragazzo intelligente e sensibilissimo, che ha parenti inghiottiti dalla orrenda fornace di Auschwitz, che paga ogni giorno il razzismo dissimulato di una società isterica e xenofoba e l'invidia che sempre colpisce gli uomini pubblici. "È stata la serata più bella della mia vita" ha detto, con molta semplicità. E diamo a Cesare quel che è di Cesare: lo ha atteso con paterna fiducia e ha avuto ragione, alla fine. Come con Cassano.

I due gol, uno più bello dell'altro, sono già entrati nella storia del calcio italiano (per stare all'orto di casa), e vanno a porsi accanto a quelli di Boninsegna, Burgnich, Riva, Rivera, Rossi, Tardelli, Altobelli, Grosso e Del Piero, nella nostra memoria. Pirlo che nel cerchio di centrocampo "vede" Chiellini avanzato sulla fascia sinistra e lo serve col consueto lancio millimetrico, questi che passa subito la palla poco più avanti a Cassano che fa un movimento difficile da descrivere (tra il dribbling e la "veronica") tra due avversari da cui esce un cross di stupefacente bellezza di sinistro lievemente a rientrare, Mario che 'vede' anche lui dove finirà il pallone, prende il tempo a Badstuber e a Neuer e salta altissimo ad inzuccare al 20°. Sedici minuti dopo, Montolivo raccoglie nella nostra area uno smanacciamento di Buffon, va via palla al piede allargandosi sulla fascia sinistra, alza lo sguardo e vede Mario lanciarsi alle spalle dei due centrali difensivi tedeschi poco oltre il cerchio di centrocampo, e con tempismo effettua un lancio di 40 metri che Mario raccoglie sul piede spalle alla porta, ma questa volta si gira sveltissimo e procede verso la lunetta anticipando la disperata diagonale di Lahm con una bordata impressionante per velocità (125 km/h) e precisione (la palla fa il pelo al palo): Neuer rimane di sale.

Due terrificanti cazzotti sul mento ai tedeschi. E d'altra parte il calcio è una cosa semplice: si gioca in ventidue e alla fine vincono gli italiani.

Azor