19 giugno 2012

Nella tana della Dinamo Kiev

18 giugno 2012, Stadion Miejski, Poznan
Mario rotea l'indice: dedica 
il suo gol a tutti gli irlandesi
Chissà se il battesimo del gol in un'importante partita di un'importante competizione è la necessaria premessa al suo decollo. E' vero: pochi minuti prima aveva sgomitato gratuitamente, non visto o graziato. Dopo aver segnato con gesto da potente centravanti d'area, ha probabilmente insultato gli irlandesi che monopolizzavano gli spalti (e che non facevano che insultarlo e fischiarlo da che era entrato in campo). Tre gesti che ce lo restituiscono integro, non omologabile nei comportamenti, sempre sul filo tra autolesionismo ed epopea. Mario non avrà mai un futuro certo, vivrà solo di prodezze e nefandezze di giornata, e ogni discorso su di lui ispirato da moralismo o da giustificazionimo è sui generis un discorso razzista. A ogni modo, abbiamo  superato il turno, con una partita sempre contratta, nella quale solo con discontinuità abbiamo espresso trame rapide ed efficaci. Non erano certo l'occasione e l'avversario ideali per produrre calcio di qualità: inutile chiederne quando il risultato è vitale; e c'era in più il timore dell'appeasement ispanico-croato, che solo negli ultimi istanti ha rischiato di materializzarsi (nell'esito, non nell'atteggiamento delle due squadre).

18 giugno 2012, Arena Gdansk, Gdansk
La prodezza di Jesus Navas
Gli spagnoli, peraltro, devono aver goduto parecchio nel riuscire per una volta a realizzare il fine ultimo del loro stile di gioco: la trionfale entrata in porta col pallone. L'ha fatto Navas, su azione avviata dopo una serie di morbidi contrasti croati portati vicino alla linea mediana, e con un'immediata verticalizzazione - a scavalcare una linea di difensori distratta - di Fabregas per Iniesta, a quel punto solo davanti al portiere: delizioso stop di petto e (senza far cadere il pallone) immediato tocco laterale per Navas che, appunto, ha accompagnato a destinazione la gibigiana. A quel punto, la Croazia si era già create (sprecandole) le sue opportunità. 

Conferenza stampa di Roy Hogdson
prima del decisivo match 
contro l'Ucraina
Giocheremo il quarto nel glorioso Olimpijskyj di Kiev, santuario della Dinamo. Sapremo stasera se di fronte avremo la Benny Hill's Club Band, la Dinamo o (assai probabile) la Francia. Lo ripeto: mi spiace per le due icone ucraine, ma vorrei davvero che gli inglesi riescano a raggiungere i quarti. I sentimenti della loro opinione pubblica (che la stampa migliore registra con toni più disincantati di quanto non succeda da noi) sono abbastanza simili a quelli della nostra (cioè molto ondivaghi). Leggetevi il 'pezzo' scritto oggi sul Guardian dal corrispondente di Donetsk. "England, unexpectedly, expects. There is something wearily familiar, but also irresistibly chipper, about the customary boomeranging of public sentiment when it comes to following England's footballers at a major tournament. For all the usual backdrop of scepticism, history shows most of the time all it takes is a single victory for hopes of improbable glory to begin to stir once again at the fringes like rabbits in the tree line" E l'Inghilterra è tornata ad essere simpatica agli inglesi: "This is quite a feat for a team who in the dog days of the Fabio Capello interlude were as unpopular as England have ever been, cast in the public mind as a reluctant band of gilded underachievers. There have been some progressive adjustments at this tournament, a generalised atmosphere reboot around the squad. The relative openness, with the players free to go on – albeit heavily accompanied – walkabouts in Krakow has been refreshing. Plus there is a sense of slightly reined in extravagance all round with England for once some way off being the biggest spenders on personal arrangements: Portugal top the list, running at €34,000 (£27,000) a night, with England in the middle on a moderate-ish €19,000 a night" (Barney Ronay, The Guardian). Sono indubbiamente, per ora, i giorni di Benny Hill.

Il torneo è davvero appassionante: pochissime gare noiose, finora, grande tensione agonistica su tutti i campi. Inutile pronosticare, a questo punto: si va alle partite secche. C'è Germania-Grecia nei quarti; ma c'è, se non erro, anche la possibilità di vedere due semifinali monopolizzate dai PIGS: Italia-Grecia e Portogallo-Spagna. Sarebbe interessante studiare la reazione dei mercati; e della Merkel, che forse a quel punto si rassegnerebbe ad accettare l'emissione degli euro-bond.

Mans