14 giugno 2012

Pasticci e pasticcerie

Un pareggio bugiardo, quello tra Italia e Croazia, se si guarda ai dati del campo (tiri in porta, occasioni da gol e così via) e se si tiene conto del divario tecnico fra le due squadre. Giusto invece, se si valutano altri fattori. Il tono atletico dei nostri è parso complessivamente inadeguato, forse destinato a crescere, se si andasse oltre la terza partita. Anche sul piano della sicurezza di sé la squadra è carente. Oggi difatti, nelle fasi d'avvio del secondo tempo, è improvvisamente accaduto qualcosa di paradossale: invece di controllare, i nostri si esponevano al contropiede croato; spaventati di ciò, hanno cercato di chiudersi, lasciando loro tuttavia l'unica arma che ci poteva impensierire: il cross sistematico, prodotto appena possibile e da qualsiasi posizione. Hanno segnato con un pallone messo in area dalla trequarti, e con i tre centrali distanti fra di loro e staccati dalle punte: un pasticcio assurdo.

La Spagna detiene molti trofei:
anche la Coup du Mond de la patisserie
Peccato, perché la partita si era messa benissimo; Mario dava segni di vita, Pirlo spadroneggiava (tra lui e Modric, anni luce) insieme a Marchisio, gli esterni (Maggio e Giac) non incantavano ma, perlomeno, tenevano. Sembrava che Cesare avesse più o meno quadrato il cerchio; e Cassano, pur non al meglio, qualche simpatica idea l'aveva pur estratta dal suo sempre più ridotto repertorio (ormai ricorda l'ultimo Ronaldinho, ed è un complimento). Peccato, perché la Croazia era uno spauracchio inventato dalla nostra memoria calcistica e da altre questioni che poco avrebbero a che vedere col calcio; questa era una partita da vincere, senza alcun dubbio. Non l'abbiamo vinta, e ora naturalmente iniziamo a sospettare il tacito e sinistro polpettone tra loro e la Spagna. Come nel 2004 tra danesi e svedesi. Alla Spagna certo conviene: ha l'occasione di eliminare una squadra che teme e che soffre, quella che in quattro anni non ha mai battuto. Una 'diretta concorrente', dal loro punto di vista. Danesi e svedesi si giocavano solo una partita in più; la Spagna un'avversaria in meno e un pizzico di reputazione, che però negli albi d'oro non entra. Non si parlerà d'altro, di qui a lunedì. E coloro che diranno (e già iniziano a dire) di no, che non è possibile, che sicuramente non accadrà, sono i primi a non crederci, quelli cioè che si precipiterebbero immediatamente in pasticceria. A iniziare da Gigi Buffon, purtroppo.

Mans