20 giugno 2012

Scaratecnomanzia

Roy Hodgson durante la conferenza stampa
dopo la vittoria dei suoi sull'Ucraina
Poiché il mondo sospetta che gli italiani non abbiano cultura sportiva, ecco subito un esercizio di cultura del sospetto: la Francia ha volutamente perso con la Svezia allo scopo di evitare l'Italia, e la Benny Hill's Club Band ha reclutato il giudice di porta, che dunque volutamente non assegnò una rete all'Ucraina. Sospetti a parte, il quattro-quattro-due britannico si sta rivelando un'arma efficace: produce poco ma segna, subisce molto ma prende pochi gol. Si affida comunque all'eretismo podistico di Steven Gerrard - capace anche di giocate d'alta classe: è palese che senza Lampard il suo rendimento si eleva, e la sua leadership in campo pare incontestata - e alla tigna di Parker; le rotazioni davanti (necessarie fino al rientro di Rooney) qualche buon risultato l'hanno conseguito. E' una squadra modesta, ma onesta nella sua basicità tattica, saggiamente imposta da Benny Hill, forse l'unico manager inglese vivente con esperienza di lavoro nell'Europa continentale: il che, se non altro, depone a favore di un'inedita lungimiranza della FA, da molti sbertucciata quando scelse lui per sostituire don Fabio.

Visto che troveremo proprio gli inglesi nella tana della Dinamo, e non i cugini d'Oltralpe, un certo ottimismo si sta facendo largo fra inviati Rai e stampa popolare; ma anche loro sono convinti, incrociando noi anziché i campioni di tutto, di avere discrete chances. L'ultima volta che ci hanno battuti (amichevoli escluse) risale ai tempi di Keegan, alle qualificazioni per il mundial argentino (dove tuttavia andammo noi). Era un'Inghilterra ancora incline ad avventarsi (specie quando giocava a Wembley), facilmente 'leggibile' per noi. Quella che incontreremo domenica esibisce un cliché tattico ugualmente interpretabile, ma non è detto che questo ci avvantaggi. Penso sarà un confronto equilibrato, molto lungo e dispendioso. Finirà ai rigori, passeremo noi e pagheremo lo sforzo in semifinale.

Odisseo Karagounis:
il suo viaggio è finito?
In semifinale troveremo i tedeschi. Difficile credere che davvero la Grecia (priva di Karagounis, e quindi della propria anima più antica e profonda) possa opporsi; sarà tuttavia una vittoria di Pirro, perché molti preziosi garretti tedeschi salteranno per aria; ci saranno aiutini arbitrali e indignazione diffusa.

Gli altri quarti sortiranno una sorpresa; avendo pronosticato all'inizio la Francia, devo essere coerente e darla in semifinale (era in effetti questo il match che prevedevo a quest'altezza del torneo); ma la Roja è in crescita di condizione (quando inizia a vincere le partite uno a zero, segnando negli ultimi minuti, c'è da essere seriamente preoccupati), e i galletti non hanno ancora trovato il modo di sfruttare il talento di Benzema. Non so quali diavolerie tattiche possano escogitare per rendere grama la partita a Iniesta e a Xavi Hernandez.

Dal canto suo, il Portogallo batterà agevolmente i cechi già miracolati dalla qualificazione; non incanteranno (come al solito) ma un gollettino basterà e avanzerà. Non andranno oltre.
Semifinali, dunque: Germania-Italia e Francia-Portogallo.
Finale: Francia-Germania.
Così non sia.

Cibali