23 giugno 2012

Vento francese

22 giugno 2012,Arena Gdansk, Gdansk
Le Roi benedice la Germania, mentre Angelona sghignazza.
In basso a sinistra, anche Zibi ridacchia.
L'unico che guarda la partita è il sosia di Guardiola (al centro)
Angelona, sempre più simile a Kohl nell'ampiezza (di giro vita, non certo di vedute), seduta accanto al Roi Souriant, ha visto i suoi mettere in scena un discreto spettacolo pedatorio, ispirato a modelli non propri della tradizione teutonica e ben ideati, nell'ultimo biennio, da Gioacchino Manicarrotolata. In effetti, occorre ammettere che il gioco della Deutsche è nella fase d'attacco molto fluido e leggero, talvolta - specie in Ozil - tendente alla leziosità; avesse un'altra maglia, si faticherebbe a riconoscerne l'identità. Poco ha potuto l'Hellas; vane le intimidazioni portate sistematicamente nella prima fase da Samaras - uno che, per attitudini tecniche e mondane, non è normalmente incline a sgarrettare comunque e chiunque, come l'abbiamo visto fare ieri sera. E' parso, a un certo punto, che i tedeschi si fossero convinti ad accettare la rissa; il gol del vantaggio ha avuto l'effetto di uno psicofarmaco, rilassandoli e predisponendoli al sonno e a subire il momentaneo pareggio. Ridestati, non hanno più concesso nulla. Gioca a questo punto, contro di loro, il mero dato statistico e probabilistico, che può essere agilmente coadiuvato dall'opposizione di una squadra di maggior consistenza complessiva. A differenza di Alviero, ritengo che l'equipe destinata a vincere il torneo esca dal quarto di stasera, e non da quella di domani; contro Francia o Spagna, i tedeschi saranno costretti - come minimo - ai rigori, e naturalmente perderanno.

Non ho mai particolarmente apprezzato - se non ai tempi di Hidalgo - i francesi, e in particolare il loro métissage calcistico degli ultimi quindici anni; l'impostazione data da Blanc mi pare effimera, e spesso compromessa da alcuni ronzini epocali (vedi Mexes) e abatini sopravvalutati (vedi Nasri); c'è pero un grande centravanti, che dovranno prima o poi riuscire a sfruttare come si deve. In più, hanno spesso molta fortuna (mondiali '98, europei '00) o molta sfortuna (mondiali '02 e '06); l'impressione è che quest'anno abbiano vento a favore.

Colpiva, ieri sul Guardian (mi pare), il riconoscimento di come il football inglese si sia italianizzato. I nuovi 'Azzurri' sono gli inglesi, e grazie ai nostri maestri emigranti (da Vialli in giù): davvero inimmaginabile alcuni anni fa. Domani sera, comunque vada, vincerà il calcio "all'italiana" inventato da Vittorio Pozzo, storicamente il più grande avversario ideologico del 'metodo', quel WM che costituisce l'autentico segno britannico lasciato nel calcio dell'età pretelevisiva.

Mans