27 giugno 2012

Vigilia

Dunque ci siamo. Le prime quattro d'Europa scaldano i garretti e riempiono d'ossigeno i polmoni. Come Mans penso che la Roja avrà la meglio sui Lusitani. Ma con un risultato più largo, e offrendo molto di più di quanto fatto vedere sin qui.

Il problema dell'Italia (contro la Benny Hill's Club Band apparso in tutta la sua drammatica e non episodica rilevanza) è la scarsa capacità di concretizzare le pur numerose (e talvolta cristalline) occasioni create. Se Marione s'intestardisce e pecca di lucidità sotto porta son dolori, temo. Mi piacerebbe vedere Diamanti titolare e Nocerino (l'unico acquisto indovinato dal Milan nella scorsa stagione) gettato per tempo nella mischia da San Cesare, con piena licenza di offendere: chissà che i suoi tipici inserimenti fra le linee (bellissimi quelli che domenica scorsa hanno uccellato Terry & co. in almeno un paio di occasioni) non si rivelino una carta vincente contro la compassata, perforabile retroguardia crucca. Sarà partita vera, come sempre tra azzurri e bianchi di Germania. E lì, fra le prime quattro d'Europa, comunque manebimus optime, grazie a Cesarone.

24 giugno 2012, Olimpiyskyi, Kyiv
Milner, Gerrard, Rooney osservano Andrea Pirlo
in uno dei suoi innumerevoli "atti performativi"
Chiosa su Pirlo, visto che siamo in tema di santificazioni. Uno così avrebbe messo d'accordo pure Amidei e Buondelmonti, Lennon e Mc Cartney, Marx e Bakunin. Fa tornare alla mente il divino Baggio, per classe allo stato puro e, appunto, per quella capacità di far convergere sul suo nome voyeurs calcistici di opposte fedi e di differenti opinioni. Per intelligenza, senso della posizione, limpidità di visione e facilità di calcio ricorda un altro immenso. Il paragone con Gianni Rivera suonava forse un po' irriguardoso per il primo pallone d'oro italiano nel maggio 2003, quando lo azzardò Livio Forma (riascoltalo qui), a pochi giorni dall'ingresso di Andrea nell'Olimpo del calcio europeo. Ha molte più ragioni d'essere oggi, dopo che quel leggero centrocampista dal "piede felpato" ha messo in bacheca (e sempre da protagonista) un'altra Coppa dei Campioni, un Campionato del Mondo, svariati altri trofei. E conquistato una stima a qualsiasi latitudine che ne farà senz'altro, Eupalla permettendo, il prossimo pallone d'oro.

Alviero