13 giugno 2013

Il terzo incomodo

Ci sono solo due nazioni (e due nazionali) che hanno un buon motivo per vincere questa Coppa: il México e il Brasile. I messicani sono da sempre alla ricerca di occasioni per ampliare non tanto la bacheca quanto il prestigio del loro fútbol; i brasiliani sono naturaliter obbligati a vincere qualsiasi competizione cui possano (o decidano di) partecipare. E, a maggior ragione, quando sono loro a fare gli onori di casa. La torcìda si aspetta solo questo: samba e vittorie. Pelé mette le mani avanti: conosce i suoi polli [vedi] e il suo sguardo non è quello dei giorni migliori.

Spagnoli e italiani vanno a giocare qualche test-match. Un possibile fiasco alla Confederations non minerà di certo le ambizioni dei multi-campeones; i nostri faranno un bel partido contro la Seleçao, ma verranno strapazzati sul ritmo da messicani e giapponesi. Se non altro, prenderanno confidenza col clima e l'ambiente.

C'è un terzo incomodo: l'Uruguay. La Celeste non ha ancora staccato il biglietto per il mondiale. Ben che vada andrà ai play-off, dove se la vedrà con le terze-quarte classificate dei gironi di zona (con esclusione dell'Europa). Qualcosa, dunque, rischia. Me li immagino incarogniti e motivati - hanno appena vinto una sorta di spareggio in Venezuela (per la cronaca: golletto decisivo di Edinson Cavani). L'appetito (e l'orgoglio) crescerà loro di partita in partita.


Dunque, per farla breve. Le semifinali saranno Brasile-Spagna e Messico-Uruguay. Passeranno Brasile (ai rigori) e (ai supplementari) Uruguay. Ed ecco il risultato della finale: due a uno (in rimonta) per l'Uruguay.

Mans