10 febbraio 2014

Quei terrificanti venti, rossi, minuti

Cartoline di stagione: 28° turno 2013-14

8 febbraio 2014, Anfield, Liverpool
L'orda rossa ha appena finito di squassare gli imbelli Gunners
Le foto di un match memorabile
Week end intensissimo e probabilmente decisivo per le sorti finali di più di un campionato. La cartolina non può arrivare che dall'Anfield [card], dove l'Arsenal ha perso la testa, travolto nei primi minuti da 4 reti e un palo: un annichilimento con pochi eguali nella storia del calcio di alto livello. Venti terrificanti minuti che hanno schiantato senza scampo, anzi senza reazione alcuna, la squadra guidata da Arsène Wenger, evidenziandone le non risolte fragilità di fondo, che nemmeno le belle prestazioni che l'avevano proiettata in cima alla Premier dopo molti anni avevano dissipato [vedi]. Difficile immaginare che una squadra che ha perso anche con l'attuale United (0:1), con il City (3:6) e pareggiato (in casa: 0:0) con il Chelsea, possa davvero ambire a vincere la Premier.

Il Liverpool era uscito ammaccato e ridimensionato dai turni natalizi (dove aveva buscato 2:1 sia dal City, con qualche svista arbitrale, sia dal Chelsea [vedi]). Ora rialza la testa. Ne va dato merito a Brendan Rodgers, giovane allenatore nordirlandese in continua crescita. Per scelta ideologica appartiene al Bielsa side, ed è cresciuto a pane e tiki-taka in salsa gallese con lo Swansea. A Liverpool ha mostrato un positivo senso pragmatico, migliorando partita dopo partita l'assetto tattico, fondandolo sulle caratteristiche dei giocatori. Il gioco parte sempre da dietro, dal portiere, palla a terra, ma sfrutta le verticalizzazioni che offrono frecce come Suarez, Sturridge, Sterling e il perlaceo Coutinho (ennesimo giovane immolato sull'altare della vecchia guardia argentina nerazzurra). Il progetto attuale è l'adattamento a centro mediano di Gerrard per conferirgli un sontuoso finale di carriera in una via di mezzo tra Xavi Alonso e Pirlo. Insomma, un affascinante laboratorio di idee e di uomini. Tutto da seguire.

Per il resto, i postumi del Monday Night si sono appalesati tutti: il City di nuovo in bianco, ma stavolta a Norwich; il Chelsea rinvigorito da Matic e dalla fioritura definitiva di un campione che si annuncia epocale come Hazard. Scendendo di latitudine, anche l'Atletico, come l'Arsenal, conferma quella sensazione di non compiutezza che avevamo rilevato da qualche turno [vedi]. A goderne è il Real, tornato in testa alla Liga senza isterismi. Tutto riaperto dunque, in apparenza, nei due campionati più appassionanti. La sensazione, a questa ora, è che alla fine possano prevalere le squadre guidate dai due allenatori migliori del mazzo, Carletto nostro e José, abituati più degli altri a navigare in acque mosse. Tutto finito invece anche in Ligue 1 (dove il Monaco vorrebbe ma non può), come già da tempo in Bundeliga e in Serie A. Con la differenza che mentre Bayern e PSG potranno dedicarsi alla Champions, la Juventus subirà la coazione a vincere la coppa di consolazione nel proprio Stadium. Una prospettiva non preventivata a inizio stagione.

Azor