11 maggio 2014

La designazione

Rispettando il ruolo di padrone di casa e di grande favorito per la vittoria finale il CT del Brasile, Luiz Felipe Scolari, ha annunciato per primo, lo scorso 7 maggio, l'elenco definitivo dei 23 convocati della Seleçao per l'imminente Mondiale. Di fatto, con ogni probabilità, si tratta della lista dei prossimi campioni del mondo. Una vera e propria "designazione" sancita dietro la scrivania prima ancora che sul campo.

I futuri campioni del mondo
Che il Brasile sia strafavorito per la vittoria finale non lo diciamo noi ma almeno tre fattori principali: è la squadra di casa; nessuna nazionale europea ha mai vinto l'alloro in terra americana; il gruppo dei giocatori ha già battuto i campioni in carica della Spagna nella Confederations Cup del 2013. Fattori negativi potrebbero essere solo l'eccessiva pressione ambientale (ma il dramma del "Maracanazo" potrebbe avere insegnato ai brasiliani un pizzico di saggezza), gli effetti emozionali e psicologici degli esiti di eventuali disordini legati alle manifestazioni di contestazione che saranno certamente tentate durante il mese mondiale, e la cabala che non vuole campioni i vincitori della Confederations Cup del'anno precedente. Ma se queste ultime sono considerazioni impalpabili, le prime sono invece ragioni motivate.

E' per questo che le designazioni che Scolari e i suoi collaborati, primo tra tutti Carlos Alberto Parreira, hanno stilato sono molto "pesanti". Perché quasi certamente significano gloria e ricchezze (in termini di contratti, sponsorizzazioni, diritti d'immagine, etc.) per i 23 prescelti. Che qui rammentiamo [dettagli]: Julio Cesar (Toronto), Jefferson (Botafogo), Victor (Atletico Mineiro); Daniel Alves (Barcellona), Henrique (Napoli), Thiago Silva (PSG), David Luiz (Chelsea), Dante (Bayern), Maicon (Roma), Marcelo (Real Madrid), Maxwell (PSG); Fernandinho (Manchester City), Hernanes (Inter), Luiz Gustavo (Wolfsburg), Paulinho (Tottenham), Ramires (Chelsea), Oscar (Chelsea), Willian (Chelsea); Neymar (Barcellona), Fred (Fluminense), Hulk (Zenit), Bernard (Shakhtar), Jo (Atletico Mineiro).

Con pochi innesti si tratta del gruppo plasmato nel torneo FIFA di un anno fa. Scolari e Parreira, che militano nel fronte pragmatico del futebol brasileiro - quello che vince i titoli, cui appartiene anche il grande santone Mario Zagallo - hanno puntato sulla continuità di esperienza e sull'affidabilità delle conoscenze acquisite da un insieme coerente ed equilibrato di giocatori. Sono rimasti esclusi, rispetto alla rosa della ConfCup 2013, solo due "nomi": Filipe Luis, il difensore dell'Atletico Madrid che potrebbe laurearsi campione europeo di club tra un paio di settimane, autore di una magnifica stagione; e, soprattutto, Lucas Rodrigues Moura da Silva, la sopravvalutata stellina che i quatarioti della Rive droite hanno pagato uno sproposito.

Henrique e il suo mentore
Gli altri giocatori di cui hanno parlato i media in questi giorni [elenco], a cominciare dai bolliti milanisti Kakà, Robinho e Pato, non sono mai stati in ballo in realtà. I grandi inclusi sono invece tre giocatori che il calcio italiano ben conosce: il poderoso Maicon, il tattico Maxwell e l'eclettico Henrique. L'ultimo è forse l'unica vera sorpresa del mazzo, e Scolari ha ammesso che sulla difesa c'è stata la riflessione più attenta sugli ultimi nomi da includere tra i prescelti. Rafa Benitez dimostra una volta di più di conoscere il mondo ...

Detto questo, la rosa è buona ma certo non al livello di quelle del 1958 o del 1970. Se la gioca con quella del 2002. Quella della Spagna le è certamente superiore. L'unico campione è Thiago Silva; ci sono alcuni grandi giocatori come Daniel Alves o Maicon; mentre promettono bene alcuni giovani: non solo Neymar ma anche Oscar e Jo. L'ossatura è fatta da onesti pedatori come Fernandinho, Hernanes, Luiz Gustavo o Fred. Altri ancora sono dei bei ronzini, come David Luiz, Marcelo o Hulk. Ma si tratta, perlappunto, di una squadra ben miscelata. Prima della ConfCup era solo una raccolta di figurine: adesso è una squadra. Se diventeranno davvero campioni del mondo sappiamo a chi lo dovranno.

Azor