20 giugno 2014

Partite d'istanti

Cartões Postais do Brasil 2014

Quali sono i momenti decisivi di una partita? Non sempre un gol; o un rigore sbagliato; o un cartellino rosso; o una palla mandata in tribuna a porta spalancata. O una prodezza del portiere. O una sostituzione azzeccata. Il football, si sa, vive anche se non soprattutto di episodi (è anzi un luogo comune giornalistico), e ormai alle telecamere nulla sfugge. Qualche volta, il momento decisivo è colto dai mezzi di ripresa ma la memoria lo deseleziona (o lo derubrica a episodio insignificante), escludendolo dall'esegesi specialistica. Naturalmente, i prossimi giorni saranno dominati dai critici di Prandelli; le sue mosse, la sua preparazione del match con i Ticos verranno ridicolizzate; Balotelli sarà crocifisso per i gol che ha sbagliato; e così via. La sconfitta pesa, perché occorsa contro un avversario che non ha mai alzato neppure la Coppa del Mar dei Caraibi; pesa, perché ci mette nella condizione psicologicamente peggiore: disporre di due risultati utili su tre nell'ultima del girone, di fronte alla Celeste. L'impressione è che si possa ripetere il copione del 1974. Vedremo.

Ma dicevo dei momenti topici. Italia - Costa Rica ha vissuto la svolta al diciannovesimo minuto del primo tempo. Oscar Duarte, dalla zona sinistra, vorrebbe mettere un bel pallone al centro dell'area. Centra invece in pieno volto Giorgio Chiellini (foto di repertorio), che stramazza al suolo. L'intontimento del centrale azzurro dura pochi istanti (è un duro, si rialza immediatamente, non ha bisogno nemmeno di una rinfrescata, di un colpo di spugna, di un time-out), ma le conseguenze del colpo subito si vedono nei minuti che restano da giocare prima della pausa: sbaglia da dilettante assoluto un facile disimpegno, servendo palla a un avversario che stazionava di fronte a lui, a pochi metri da lui; ancheggia su Campbell in area - molti arbitri avrebbero indicato il dischetto; non riesce a saltare, restando totalmente fuori posizione, sul traversone inzuccato sotto la traversa da Ruiz.

Anche Francia- Svizzera, nonostante l'esito roboante, è svoltata dopo un episodio analogo, benché più grave per lo sfortunato protagonista. Siamo al settimo minuto del primo tempo. Giroud, in preda al furore agonistico, cerca di contendere un pallone a Steve Von Bergen, fortissimo (?) difensore centrale elvetico, e gli assesta una notevole benché del tutto involontaria scarpata in faccia.  Scott Murray (The Guardian) ci ride su: "if that happened in a Warner Bros. cartoon, his mouth would now look like a piano keyboard, and play Merrily We Roll Along whenever he smiled". In realtà è stato ferito sotto l'occhio sinistro, le telecamere hanno cercato insistentemente di cogliere lo squarcio ma non lo si è potuto misurare. Von Bergen esce sanguinante e gli subentra Philippe Senderos, potenziale campione da giovane presto evoluto in gigantesco ronzino. Sicché nell'affollatissima area rossocrociata, poco dopo, per colpa di un calcio d'angolo, arriva un pallone su cui nessuno (e meno di tutti proprio Senderos, come testimonia la foto) è pronto o disposto a saltare. Con eccezione di Olivier Giroud, centravanti che si eleva e colpisce pulito, indisturbato o quasi ma sicuramente felice, schiodando il match e mettendolo per i Bleus su una discesa ripidissima. That's all folks.

Mans