1 luglio 2014

Archetipi e degni eredi

Cartões Postais do Brasil

Con la prestazione maiuscola contro l'Algeria Manuel Neuer si è ripreso lo scettro di migliore portiere del globo terracqueo che, per qualche ammaccatura alla carrozzeria, si era un po' appannato negli ultimi mesi. Il luogocomunismo mediatico lo celebra in queste ore come "portiere moderno: un mezzo libero". A parte l'ossimoro implicito in questa affermazione - che il ruolo di "libero", cioè, sia espressione di "modernità" nel calcio di 2014 -, l'osservazione, oltre che banale, è storicamente immemore.

30 giugno, Estadio Beira-Rio, Porto Alegre
Manuel Neuer "sweeper-keeper", ruolo moderno in quanto antico
Proprio un 30 giugno - lo stesso della partita di Porto Alegre - ma di 60 anni fa, in un match tra i più belli del Novecento, la semifinale del Mondiale svizzero tra Ungheria e Uruguay, Gyula Grosics mostrò al mondo, che cominciava a connettersi attraverso i tubi catodici, cosa significasse interpretare "modernamente" - allora, non oggi - il ruolo di portiere. Basta rivedere la partita [nella nostra Cineteca] per apprezzare la straordinaria novità che rappresentava, per un calcio invecchiato tra Metodo e Sistema, un portiere capace di giocare con i piedi e di uscire fuori area quale "estremo difensore".

In realtà, gli spettatori inglesi avevano già visto all'opera in tal senso la Fekete Párduc (per la divisa, non per il colore della pelle) il 25 novembre 1953 nel "match of the Century" [anche questo visibile in Cineteca]: quando alla fine del primo tempo Grosics uscì dall'area a respingere il pallone sull'accorrente Stan Mortensen, il telecronista della BBC commentò: "Unorthodox but effective!". Come osservò Brian Glanville, Grosics, per il suo tempismo, agiva come "an extra full-back", compensando "the burden placed on the rest of the defence, by the advanced position of the inside-forwards" [Soccer nemesis, p. 177].

All'Estadio Beira-Rio di Porto Alegre, Joachim Löw non ha potuto schierare Mats Hummels, che non sarà il Kaiser Franz ma nemmeno (per fortuna dei toeschi) Leonardo Bonucci, e l'assenza si è rivelata vistosa. Sbilanciata in avanti per tutto il tempo - 63% di possesso, 16 conclusioni in area, etc. - la Mannschaft ha rischiato innumerevoli volte (11 al tabellino) - di subire l'agilità e la pericolosità delle Fennecs. Nella metà dei casi ha risolto Neuer agendo da "sweeper-keeper": moderno in quanto antico. Degno, degnissimo erede, dell'estremo della Aranycsapat, che ci ha lasciati all'inizio di questo Mondiale [vedi]. Neuer ne ha onorato la memoria proprio nel giorno della ricorrenza di una delle più belle partite giocate da Grosics ad un torneo iridato. D'altra parte, trattasi di due Pentavalide.

Azor