26 febbraio 2015

Il portiere-vajassa

Oje vita mia

Nell'avvicinarsi alla partita casalinga contro il Sassuolo, i tifosi napoletani erano divisi in due gruppi: il primo convinto che Benítez avrebbe confermato Rafael Cabral Barbosa tra i pali, nonostante l'indigesta cassata servita a Palermo dal giovane portiere brasiliano [vedi]; il secondo invece credeva che il tecnico spagnolo avrebbe preferito il maturo Mariano Andújar, che pochi giorni prima aveva difeso la porta degli azzurri nella razzia di Trebisonda. La scelta finale cade sul portiere argentino; il modulo è l'unico che Benítez adotta (4-2-3-1), con David López e Gargano a centrocampo e Gabbiadini e Callejón sugli esterni. In avanti, con Higuain squalificato, spazio per Duván Zapata.

Nel Sassuolo si segnala la presenza di Paolo Cannavaro, per la prima volta da avversario al San Paolo dopo otto anni con la fascia da capitano. L'omaggio dei tifosi è commovente ma Cannavaro esce dopo poco più di venti minuti per un infortunio; standing ovation per l'ex capitano e gli azzurri proseguono con il solito possesso, sin prisa pero sin pausa, ma concedono alcune occasioni agli avversari.

Gli occhi di molti (e anche quelli di chi scrive) sono però spesso puntati su Andújar, anche quando la palla è lontana dalla sua zona: lo si vede sbracciarsi, dare indicazioni ai compagni, incitarli, e maledirli se necessario; una gestualità quasi teatrale (esagerata?), assolutamente in contrasto con la staticità del collega brasiliano. I napoletani, grandi gesticolatori [vedi], apprezzano comunque. Mugugni preoccupati alla prima uscita si trasformano in un applauso sentito: finalmente un portiere che non ha paura di abbandonare l'area piccola!

Un portiere-vajassa è preferito ad un portiere silenzioso,
almeno al San Paolo di Napoli

La partita scivola con lentezza, in un gioco impostato dal Napoli che si difende dai contrattacchi della squadra emiliana. Koulibaly, memore del prezzo pagato dalla squadra nel paio di occasioni in cui ha provato a gestire la sfera, regala almeno tre palloni agli spalti, dando l'impressione di essere intenzionato a spazzare qualsiasi cosa gli capiti a tiro di piede, siano anche polpacci; il messaggio è chiaro, Zaza e Berardi evitano di incidere troppo.

Duván in avanti cerca sempre di far valere la sua mole; buttarla sul fisico con Zapatone non conviene, come capiscono al 61' i difensori sassolesi. La rete che sblocca la partita è una dimostrazione di forza e agilità, con la punta partenopea che tenta più volte il tiro, ribattuto, scivola rialzandosi in un attimo per sganciare un missile dal limite e infilare il povero Consigli. Neanche 10 minuti e lo stesso Duván serve un assist per Hamšík che sigla il due a zero. Si tratta della settima rete per il giocatore slovacco quest'anno, computando tutte le competizioni, perfettamente in linea con la media delle sue annate migliori; un ulteriore indizio di come la crisi di Marekiaro stia sbiadendosi sempre più.

Un fisico bestiale, un cresta mostruosa. E una maglia di jeans...

Da qui in poi la partita si anima solo con l'espulsione di Mertens per un fallo inutile, con una rete mancata da Callejón da una posizione che solitamente lo vede concludere a rete e per una notevole parata di Andújar che fa nuovamente gioire i supporters napoletani come per un goal. Con la vittoria conquistata e la Roma ancora bloccata su un ennesimo pareggio, il secondo posto si trova a soli tre punti; la squadra di Garcia ora deve andare a Rotterdam per riscattare un altro pareggio casalingo col Feyenoord per poi ospitare la Juventus all'Olimpico nel posticipo del lunedì sera, mentre il Napoli ospiterà il Trabzonspor forte del 4 a 0 ottenuto in Turchia per poi essere ospitato dalla squadra operaia guidata da Ventura. La pressione è tutta sui giallorossi, con il Napoli che ha vinto 11 delle ultime 13 partite tra Campionato, Coppa Italia ed Europa League.

Il tabellino dei fuochisti riporta:
  • una dozzina abbondante di fumogeni, uno dei quali, lanciato sulla pista di atletica, è finalmente riuscito a incendiare un telo a copertura del sistema di impianto audio richiedendo l'intervento dei pompieri armati di estintori;
  • due bombe carta lanciate dalla Curva B ma chiaramente rivolti alla tifoseria romanista contro cui si esponeva un beffardo striscione relativo ai fatti di piazza di Spagna.
Pope