Cartoline di stagione: 5° turno 2015-16
L'aria è tersa, il traffico già piuttosto intenso. I campionati in stand-by, poiché incombono partite decisive per la qualificazioni agli europei di Francia (si comincia giovedì, e si tira dritto fino a lunedì: ma essendo la fase finale a 24 squadre, c'è davvero pochissimo pathos). Il calciomercato è finito - quello della sessione estiva: si può scommettere che da domani o dopodomani, quando i commenti saranno già carta straccia, inizieranno le voci sulla sessione di gennaio 2016 -, e stabilire ora chi si è rafforzato e chi indebolito pare (con poche eccezioni) difficile, un esercizio da indovini o da maghi del fantacalcio.
Swansea, 30 agosto 2015. Il diabolico Bafetimbi Gomis, che al minuto 66 infila il gol del 2:1 e mette zavorra nel bagaglio dello United |
Vi sono anche situazioni parecchio confuse. La classifica di Serie A sembra scritta al contrario. Ultima la Juve, primi il Chievo e il Sassuolo. Ma sono a referto solo due giornate. Certo, all'Olimpico Nostra Signora è parsa annaspante e regredita, solo i pali e un paio di paratone di Buffon l'hanno tenuta in partita. Come tutti dicono, la rosa (via Pirlo Tevez e Vidal) ha perso qualità e leadership. Ha perso soprattutto qualità. A centrocampo. Tevez si può sostituire (davanti ci sono giocatori importanti), Pirlo no. Uno come lui, nel nostro campionato e se si allena, potrebbe tener botta fino a 50 anni. Gente come lui non ha eredi, è destinata a generare vuoti incolmabili. Allo Stadium se ne faranno una ragione; Allegri punterà su un'organizzazione sempre più muscolare, e il bel gioco dei tempi di Andonio Gonde è già un ricordo lontanissimo. Forse arriverà la nostalgia, quando la corsa al quinto scudetto consecutivo si rivelerà parecchio difficile. Anche lui (Allegri) - come ha già dimostrato a Milano - è uno che a partire dal secondo anno comincia a battere in testa. Le rendite di posizione prima o poi si esauriscono.
In diretta da Malpensa Airport. Sta atterrando un velivolo su cui viaggiano alcuni nuovi giocatori dell'Inter! |
Il Milan, invece, rimane così: un ristorante senza cucina. Tanti camerieri, qualche cassiere, un buttafuori (De Jong), uno psicologo (Sinisa), un padrone o due, qualche amministratore delegato. Ma lo chef? Lo chef non c'è. I vecchi cuori rossoneri devono solo pregare perché Sinisa si decida a riciclare Montolivo, pensate a cosa ci si può ridurre. Altrimenti, come potrà giocare la squadra s'è già visto a Firenze ma soprattutto con l'Empoli: da salire in cima al terzo anello e buttarsi di sotto.
Mans