26 giugno 2016

Estenuanti partite

Riprende l'estenuante corsa al titolo europeo. Ieri i primi ottavi di finale: chi ha prodotto un esercizio di strenuo voyeurismo pallonaro tra le 15 e mezzanotte ha visto solo tre gol ed eroicamente resistito a frequenti attacchi di sonno.

E' un'edizione così. Per ora. Grande equilibrio, nessuno cede spazio - a meno che non sia costretto, per recuperare un gol o per distrazione o per stanchezza -, domina la melassa, l'approssimazione tecnica, e non si vede nulla di tatticamente inedito, nessuna soluzione di gioco entusiasmante. Alcuni gesti individuali liberatori: la sforbiciata di Shaqiri che rimette per un po' la Svizzera sui binari che portano ai quarti resterà memorabile.

L'inutile prodezza di Shaq

Proprio Svizzera-Polonia è stato il match migliore, seppure giocato nella calura del pieno pomeriggio. Infatti, la Polonia si è sgonfiata dopo mezz'ora, e la sua superiore vigoria atletica ha ceduto progressivamente terreno alla leggerezza (e all'eclettismo) dei molteplici oriundi elvetici, pur privi di finalizzatori all'altezza del compito. Poi, nella giostra dei penalties, Xhaqa ha malamente toppato, ed è finita come da pronostico. Tra i polacchi, nullo l'asso Lewandowski; l'altro celebrato attaccante, Milik, ha aggiornato la sua impressionante collezione di sprechi.

Sorvolo sul derby della British Home Championship tardo-pomeridiano, autentica fiera dell'orrore pallonaro. Il clou era Croazia-Portogallo, va da sé. Molti credevano in una Croazia destinata a fare dei lusitani un sol boccone, aprendosi una via di fuga verso la finalmente possibile gloria. Tignoso, il Portugal ha resistito, e nonostante Cristiano continui a dimostrare d'essere quello che è, cioè un tipico super-campione delle partite di poca importanza, alla fine l'ha spuntata, proprio grazie a un errore madornale del presunto fuoriclasse che però fortunosamente si trasforma in assist per l'ex zombie Quaresma. L'uscita del vecchio Carvalho ha però dato maggiore consistenza alla difesa portugues, e in mezzo al campo l'omonimo ma assai più giovane William ha dominato: questo è un gran giocatore, destinato a luminosa carriera. L'avevamo apprezzato già nell'euro giovanile di un anno fa. E' ancora nello Sporting, ma le sue quotazioni stanno di certo andando alle stelle e lo vedremo presto sui prati più verdi e prestigiosi del continente.

Oggi, in campo Francia e Germania e Belgio, tre delle grandi favorite. Vediamo se e come confermeranno di essere sempre e ancora e giustamente tali.