20 maggio 2012

Il ritorno di Zdeněk

Negli spiccioli di emozioni conclusive della stagione italica, questa domenica regala anche il ritorno alla A di uno dei nostri preferiti, Zdeněk Zeman, visionario allenatore di provincia, profeta del bel gioco, capace di dare il meglio di sé con rose di giovani da plasmare, come in questa bellissima annata pescarese ("Più che un secondo papà, sono ormai un secondo nonno", dixit). E dal palmarès noncurantemente vuoto. Legato a un credo antico: "Da piccolo a Praga mi dissero 'prendi qella posizione' e mai 'prendi quell'uomo': da quel giorno non ho più cambiato idea, sarebbe stata la zona il mio modulo di gioco ideale". Uomo di culto e oggetto di odi (e non solo di odii) [vedi qui]. Bentornato Zdeněk: e speriamo che il presidente del Delfino Pescara 1936 non ci faccia uno scherzo. L'ennesimo di questo calcio in cui, come dici tu, "non esistono più le bandiere, perché ormai comandano la politica e l'economia".

20 maggio 2012, Stadio Luigi Ferraris, Genova
Espugnato anche il campo della Sampdoria e con la matematica certezza della promozione in Serie A,
anche un mutanghero apparentemente glaciale come Zdeněk Zeman scioglie in lacrime le sue emozioni:
 "Credo che sia stata la più grande soddisfazione della mia carriera"