Pierluigi Collina |
Era logico: dopo Football Manager, Fifa, ProEvolution Soccer, si è immaginato anche Football Referee |
Giallo è il colore dell'al- legria |
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Tutto ciò, tuttavia, mi invoglia a riproporre due gustose pagine di due grandi storici (gli unici, forse, grandi storici) del calcio italiano. Gianni Brera (ça va sans dire) e Antonio Ghirelli. Vi si racconta di episodi che risalgono, rispettivamente, al 1910 e al 1953. Nel 1910 la quasi neonata FC Internazionale di Milano vinse il suo primo campionato italiano, in uno spareggio contro la Pro Vercelli, fissato per il 24 aprile. Impegnati i "ruvidi" piemontesi in un torneo militare, la Federazione si rifiutò di spostare la data del match, comunque programmato a Vercelli. La Pro decise di schierare i ragazzi, e perse 10:3.Gianni Brera, in un 'ritratto' di Grazia Nidasio |
"Cronache grondanti carità di patria trascurano di precisarci quanti carabinieri e quanti questurini sono intervenuti a salvare i malcapitati interisti, quel 10 marzo [ma recte 24 aprile] che decise dello scudetto 1910. L'esaltazione dei vercellesi fiammeggia in transferts tumultuosi. La faida è di popolo schietto. La tentacolare Codogno chiamata Milano ha lasciato ricordi sgradevoli ab antiquo. Per altri vent'anni, fino al 1930 et ultra, capiterà ai tifosi lombardi venuti in auto di trovarsi squarciate le gomme.
L'attuale giudice unico della pedata italiana, l'avvocato Barbé [n.b.: Brera scrive nel 1975] uomo di adamantino carattere, mi racconterà che il campo del suo Novara sorgeva presso la linea ferroviaria, e che infinite volte è accaduto di vedere il drappello degli ospiti fuggire verso la stazione seguendo i binari. L'arbitro, sicuramente, doveva trovarsi fra loro o, se osava riprendersi i vestiti, era assediato negli spogliatoi. Aveva dunque ragione quel maresciallo dei carabinieri che, atteso l'arbitro dopo l'intervallo, si oppose a che rientrasse 'in quanto lui e non altri era all'origine dei disordini passati e futuri!' Molte volte a torto viene messo in discussione l'humour dei carabinieri: in particolare, quel maresciallo aveva capito ogni cosa alla perfezione; se avesse impedito all'arbitro di commettere altre corbellerie, l'ordine pubblico sarebbe stato salvo, e ineccepibile il suo servizio".
[Da Storia critica del calcio italiano, p. 43]
Antonio Ghirelli |
In particolare, funesti furono per Ghirelli gli anni del dopoguerra; all'organizzazione fascista del football nazionale seguì il disordine e la competizione sporca (politica e sportiva), il caos seguito alle promesse di nuove regolamentazioni del sistema mai mantenute, gli orrori del 'calcio-mercato', la detestata stagione degli 'oriundi'. Ghirelli sembra sorridere una volta sola, di fronte al materiale che sta raccogliendo e restituendo al lettore; quando decide di raccontare dettagliatamente lo 'scandalo' che caratterizzò l'epilogo della stagione 1952-53: il "caso Catania". Campionato di serie B. Rileggiamo.
"a) Il Catania va a giocare, nelle ultime domeniche di campionato, una partita 'decisiva' a Padova. Direttore di gara, il torinese Liverani. A un certo punto l'arbitro nega un goal al Padova. Furibondo il pubblico prende a rumoreggiare, lancia qualche sasso sul campo, colpisce uno o due giocatori siciliani e mette fuori combattimento un guardialinee. L'arbitro sostituisce il suo collaboratore e conduce in porto l'incontro, che vede vincitore il Padova.
b) Reclamo catanese. La Lega nazionale lo accoglie, sentenziando che il risultato si è determinato in condizioni irregolari e concedendo partita vinta ai siciliani. Essi vengono a classificarsi, per conseguenza, al secondo posto nel campionato di Serie B e devono disputare un incontro di qualificazione col Legnano, anch'esso secondo.
c) I dirigenti del Legnano riescono a convincere quelli del Padova a presentare un contro-reclamo. La CAF (Commissione di appello federale) aderisce alla tesi patavina e omologa il risultato della partita sulla scorta del rapporto dell'arbitro. Il signor Liverani, pur descrivendo gli incidenti, ha infatti concluso che l'incontro ha avuto svolgimento regolare. Per conseguenza non si disputerà nessuno spareggio per la promozione in Serie A.
d) Tragedia a Catania. Il popolo scende in piazza mentre tutti i parlamentari siciliani, senza distinzione di fede e di ideologia politica, rivolgono un'interrogazione alla Camera sull'argomento. La stampa centro-meridionale rivolge fiere accuse alla Federazione e documenta che la delibera della CAF non fu del tutto regolare. Uno dei membri del collegio giudicante rivela di aver sbagliato voto per distrazione. Il presidente della CAF Pasquinelli si dimette.
e) Spaventato dalla rivolta dell'opinione pubblica, il Consiglio federale scioglie di autorità la Commissione d'appello e ne insedia un'altra affidandone la presidenza al giurista napoletano professor De Gennaro. La nuova CAF cancella la sentenza precedente e omologa quella della Lega, dando partita vinta al Catania.
f) Tragedia a Legnano. Comizi in piazza, proteste, minaccia di ritiro dal campionato. Ma questa volta la Federazione non può tornare indietro se non vuole affogare irrimediabilmente nel ridicolo. Lo spareggio si farà il 28 giugno.
g) 28 giugno: spareggio a Firenze. Il Legnano, che aveva mandato in ferie da un pezzo i suoi atleti, si presenta all'incontro con la squadra allenata molto approssimativamente. Viceversa il Catania non ha perduto un giorno solo ed è allenatissimo. Vince il Legnano per 4-1".
[Da Storia del calcio in Italia, pp. 223-224]
28 giugno 1953. Torcida etnea sugli spalti del Comunale di Firenze. Per questi appassionati, sarà una giornata da dimenticare |
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Mans