I futuri campioni del mondo |
E' per questo che le designazioni che Scolari e i suoi collaborati, primo tra tutti Carlos Alberto Parreira, hanno stilato sono molto "pesanti". Perché quasi certamente significano gloria e ricchezze (in termini di contratti, sponsorizzazioni, diritti d'immagine, etc.) per i 23 prescelti. Che qui rammentiamo [dettagli]: Julio Cesar (Toronto), Jefferson (Botafogo), Victor (Atletico Mineiro); Daniel Alves (Barcellona), Henrique (Napoli), Thiago Silva (PSG), David Luiz (Chelsea), Dante (Bayern), Maicon (Roma), Marcelo (Real Madrid), Maxwell (PSG); Fernandinho (Manchester City), Hernanes (Inter), Luiz Gustavo (Wolfsburg), Paulinho (Tottenham), Ramires (Chelsea), Oscar (Chelsea), Willian (Chelsea); Neymar (Barcellona), Fred (Fluminense), Hulk (Zenit), Bernard (Shakhtar), Jo (Atletico Mineiro).
Con pochi innesti si tratta del gruppo plasmato nel torneo FIFA di un anno fa. Scolari e Parreira, che militano nel fronte pragmatico del futebol brasileiro - quello che vince i titoli, cui appartiene anche il grande santone Mario Zagallo - hanno puntato sulla continuità di esperienza e sull'affidabilità delle conoscenze acquisite da un insieme coerente ed equilibrato di giocatori. Sono rimasti esclusi, rispetto alla rosa della ConfCup 2013, solo due "nomi": Filipe Luis, il difensore dell'Atletico Madrid che potrebbe laurearsi campione europeo di club tra un paio di settimane, autore di una magnifica stagione; e, soprattutto, Lucas Rodrigues Moura da Silva, la sopravvalutata stellina che i quatarioti della Rive droite hanno pagato uno sproposito.
Henrique e il suo mentore |
Detto questo, la rosa è buona ma certo non al livello di quelle del 1958 o del 1970. Se la gioca con quella del 2002. Quella della Spagna le è certamente superiore. L'unico campione è Thiago Silva; ci sono alcuni grandi giocatori come Daniel Alves o Maicon; mentre promettono bene alcuni giovani: non solo Neymar ma anche Oscar e Jo. L'ossatura è fatta da onesti pedatori come Fernandinho, Hernanes, Luiz Gustavo o Fred. Altri ancora sono dei bei ronzini, come David Luiz, Marcelo o Hulk. Ma si tratta, perlappunto, di una squadra ben miscelata. Prima della ConfCup era solo una raccolta di figurine: adesso è una squadra. Se diventeranno davvero campioni del mondo sappiamo a chi lo dovranno.
Azor