Fettine di coppa: ritorno delle semifinali (CL e EL)
Uno parla parla, e chissà se lo ascoltano davvero. L'altro perde pixel e ha il sopracciglio abbassato |
E comunque sia, va tributato un grande applauso alla Juventus e ai suoi campioni. Grandissimi e grandi e ai loro ultimi giri, come Buffon e Pirlo, Tevez ed Evra; quelli che grandissimi e grandi certamente saranno, come Pogba e Morata, destinati o meno a vivere in bianconero la loro crescita calcistica; e quelli di valore medio-alto (Marchisio, Vidal) e medio (Chiellini, Bonucci, Lichtsteiner). Ci hanno regalato la prospettiva di una serata impreventivabile; una finale, a Berlino, e contro il Barça, er mejo fico der bigonzo. Già sento i giornalisti-opinionisti-ultras antijuventini blaterare sull'esito tennistico della sfida. Mah. Se i catalani ci arriveranno dopo aver coltivato sicumera di vittoria e pensando di dover usare il pallottoliere, faranno la stessa fine del dream team di Cruijff, nel '94, ad Atene. Chi ha buona memoria, sa come andò.
La tenuta da gioco ricorda parecchio quella indossata dall'Italia nella semifinale mondiale del 2006 [rivedi] |
Dunque e in definitiva, le semifinali delle due coppe hanno assai ridimensionato il ruolo taumaturgico di certi allenatori, vincenti per definizione, visionari per vocazione, specialisti di coppa per tradizione. Si è visto il Pep - privo della classe di Robben e Ribery nonché della devastante potenza di Alaba - capace di fare solo un po' di solletico ai suoi ex allievi - sì, ha vinto all'Allianz, ma partendo da un complessivo uno a cinque, quando i catalani hanno iniziato a pensare ad altro attendendo il novantesimo. E Carletto - cui Perez ha sottratto Alonso e Di Maria per far cassa, spendendo i ricavi per James Rodriguez -, senza centrocampisti di ruolo, senza mediani e uno straccio di interditore, e soprattutto senza il signor Modric (un fuoriclasse) a dettare il ritmo, non ha estratto dal cilindro alcun coniglio a sorpresa. Nudo alla meta, Gareth Bale ha mostrato limiti tecnici inaccettabili per uno valutato cento milioni di euro nel folle mercato di questi tempi. E Benitez? Benitez è specializzato nel toppare i primi tempi, rattoppandoli nei secondi (esempio fulgido: la finale di Istanbul); ma nel pantano di Kiev i ronzinoni del Dnipro hanno praticato un calcio di totale ostruzione cui lui (Benitez) non ha trovato rimedi. Si è salvato, dunque, il solo Emery. Ma è stato molto aiutato dalla Viola, che in due partite ha buttato nella spazzatura una quantità impressionante di palloni da gol.
Così, alla fine, avremo le due finali meno pronosticate. Del resto, stiamo parlando di football, e
proprio questo è il suo bello.
Mans