Fettine di Coppa: fase a gironi (2° turno)
Come già il primo, anche il secondo turno dei campionatini di CL è stato discretamente godibile. Il divertimento, del resto, è proporzionale all'incertezza delle partite - e sono state quasi tutte incerte, alcune ribaltate, altre quasi -, e di conseguenza a quella delle classifiche nei singoli gironi. Vi sono club che avevano prenotato o quasi un posto negli ottavi già prima di iniziare a giocare, e che ora dovranno sudare per conquistarlo.
Le inglesi, per esempio. Tutte. Ieri - dopo il bagno di martedì - si sono salvate, sul filo di lana e rischiando l'osso del collo. E' un tema, è un tema attuale, è un trend, se continuerà occorreranno approfondite analisi da parte degli osservatori d'Oltremanica. Per ora, rileviamo solo come quel che spendono sul mercato le due di Manchester (soprattutto i Citizens: 135 mln di saldo negativo; solo 32 lo United) sia sufficiente per tenerle al vertice in Premier; non in Europa. Club di blasone minore sono in grado di tener loro agevolmente testa. Lo stesso vale anche per l'Arsenal, tendenzialmente meno 'spendaccione' (14 mln di saldo, negativo s'intende). Un XI esperto come quello dell'Olympiakos, dominante da anni nel campionato greco, sempre presente nella fase a gironi di CL, può tranquillamente pensare di fare la voce grossa all'Emirates e portare a casa i tre punti. Quanto al Chelsea (meno 23 mln sul mercato), un conto è giocare contro i cestisti del Maccabi, un altro vedersela con il Porto ...
Delle nostre, convincente e autorevole la Juve. Restituita al modulo-Conte - cioè al suo autentico imprinting epocale -, recupera Khedira e domina il Siviglia. Allegri farebbe bene a lasciare le cose come sono state per anni, non sarà lui a poter dare un'impronta alla squadra. Solo se non tocca nulla, le cose possono andare ancora bene per Nostra Signora. Se invece pretende di innovare, se vuole convincersi (e convincere) d'aver delle idee, di possedere un 'pensiero' calcistico, rischia la panca e quella credibilità che si è guadagnata negli anni senza meriti particolari. L'abbiamo già detto e (del resto) lo dicono tutti: Pirlo e Tevez non sono clonabili, ma Khedira (se sta bene) vale almeno quanto Vidal, e i nuovi (a iniziare da Dybala) sono bravi. Morata può solo migliorare. Pogba è indecifrabile, ma pazienza. La Juventus può vivere un anno di transizione, ma ha basi tecniche solidissime e un futuro ragionevolmente sereno.
La Roma, dal canto suo, non passa là dove anche Napoleone Bonaparte non riuscì a sfondare, ma il modo è stato scandaloso. I regali fatti al Bate nessuno li restituirà. I tre velocisti schierati davanti sembrano buoni per allestire (con un altro elemento) una bella staffetta 4x100, non per giocare assieme al gioco del calcio. Sicché la faccenda si complica maledettamente, e già da ora un posto negli ottavi pare un miraggio. Si spera almeno in una qaulificazione, con buona e conseguente raccolta di punti-ranking, in Europa League.
Altri spiccioli. In Svezia, CR7 ha raggiunto e superato Raul. Ormai tenere il conto dei suoi gol è abbastanza difficile. E lui è sempre più ingordo. Sempre più ossessionato, anzi. Alcuni primi piani di ieri, successivi a sue conclusioni abilmente sventate dal portiere degli svedesi, ne hanno rivelato dispetto, rabbia, insoddisfazione. La sua metamorfosi, nel corso del tempo, è stata strabiliante. Era un'ala - un attaccante esterno -, da giovane, ora è una macchina da gol. Eppure ... Eppure, se si confrontano i suoi sei anni all'UTD con i suoi sei al Real (dunque escludendo la stagione in corso) si nota una cosa. Cresce il suo palmarés di premi individuali, ma il bottino di squadra è tutto a favore dei Red Devils. A Manchester Lara Croft vinse (in sei anni) tre campionati, due coppe di lega, una FA Cup, una Champions e un mondiale per club; a Madrid un solo campionato, due coppe e una supercoppa di Spagna, una Champions e un mondiale per club. La forza 'storica' delle due squadre nei due cicli è certamente paragonabile. Cosicché, al servizio più di se stesso che della squadra non ha fatto vincere al Real più di quello che, probabilmente, avrebbe vinto anche senza di lui.
Alla prossima.
Mans
I colori delle maglie del City e del Borussia sono l'unica nota stonata di una bella partita |
Delle nostre, convincente e autorevole la Juve. Restituita al modulo-Conte - cioè al suo autentico imprinting epocale -, recupera Khedira e domina il Siviglia. Allegri farebbe bene a lasciare le cose come sono state per anni, non sarà lui a poter dare un'impronta alla squadra. Solo se non tocca nulla, le cose possono andare ancora bene per Nostra Signora. Se invece pretende di innovare, se vuole convincersi (e convincere) d'aver delle idee, di possedere un 'pensiero' calcistico, rischia la panca e quella credibilità che si è guadagnata negli anni senza meriti particolari. L'abbiamo già detto e (del resto) lo dicono tutti: Pirlo e Tevez non sono clonabili, ma Khedira (se sta bene) vale almeno quanto Vidal, e i nuovi (a iniziare da Dybala) sono bravi. Morata può solo migliorare. Pogba è indecifrabile, ma pazienza. La Juventus può vivere un anno di transizione, ma ha basi tecniche solidissime e un futuro ragionevolmente sereno.
Non inquadrato, il quartetto composto da Gervinho, Iturbe, Salah e forse Florenzi |
Altri spiccioli. In Svezia, CR7 ha raggiunto e superato Raul. Ormai tenere il conto dei suoi gol è abbastanza difficile. E lui è sempre più ingordo. Sempre più ossessionato, anzi. Alcuni primi piani di ieri, successivi a sue conclusioni abilmente sventate dal portiere degli svedesi, ne hanno rivelato dispetto, rabbia, insoddisfazione. La sua metamorfosi, nel corso del tempo, è stata strabiliante. Era un'ala - un attaccante esterno -, da giovane, ora è una macchina da gol. Eppure ... Eppure, se si confrontano i suoi sei anni all'UTD con i suoi sei al Real (dunque escludendo la stagione in corso) si nota una cosa. Cresce il suo palmarés di premi individuali, ma il bottino di squadra è tutto a favore dei Red Devils. A Manchester Lara Croft vinse (in sei anni) tre campionati, due coppe di lega, una FA Cup, una Champions e un mondiale per club; a Madrid un solo campionato, due coppe e una supercoppa di Spagna, una Champions e un mondiale per club. La forza 'storica' delle due squadre nei due cicli è certamente paragonabile. Cosicché, al servizio più di se stesso che della squadra non ha fatto vincere al Real più di quello che, probabilmente, avrebbe vinto anche senza di lui.
Alla prossima.
Mans