8 dicembre 2017

Rinascita inglese, crisi tedesca (e l'Italia che va)

Fettine di coppa: CL ed EL 2017-18 (fase a gironi).

Finalmente, a dicembre inoltrato, la fase a gironi delle due competizioni europee va in archivio. Amichevoli di lusso e poste lasciate a bella posta o semplicemente per risparmiare energie hanno caratterizzato l'ultimo turno; in generale, il tono e lo spettacolo non sono stati granché. Purtroppo, un ritorno ad antiche formule è contro gli interessi dei network, e dunque dei club, e dunque dell'Uefa. Pazienza. 


Un bilancio, tuttavia, propone (nel suo complesso) dati abbastanza sorprendenti. Dall'Europa escono, senza la consolazione di continuare la stagione nel torneo minore, club di prestigio antico e/o di fortune più o meno recenti, come Benfica, Feyenoord, Anderlecht, Monaco. Nel torneo minore retrocedono recenti finaliste (o comunque protagoniste assolute) come Atletico Madrid e Borussia Dortmund. In Champions passano tutte le inglesi (invertendo un trend quasi stabile), ed erano cinque, e due di esse lo fanno da imbattute (Liverpool e Tottenham: le affiancano, in questa striscia senza sconfitte, il clamoroso Beşiktaş e il solito Barça). Il Real, come l'anno scorso, non vince il suo campionatino. Lo vince (da nessuno pronosticata) la Roma. Lo vince anche il già evocato Beşiktaş, che pur affrontando rivali non di assoluto livello era da considerare il primo candidato all'ultimo posto. E così via.

Giocatori turchi e non turchi con la terza maglia del Beşiktaş Jimnastik Kulübü.
Hanno espugnato senza grandi difficoltà la Red Bull Arena di Leipzig


Questa la distribuzione per nazioni, rappresentata da quattro numeri (il secondo è riferito al numero di club passato dalla CL all'EL, perché capace di conservare - o conquistare - il terzo posto in questa fase; l'ultimo al numero di club che hanno concluso in questa settimana la loro stagione continentale). Limitiamo l'osservazione ai paesi di ranking alto, sperando di non aver sbagliato i conti.

Spagna:        3 1 3 0
Inghilterra:  5 0 1 1
Italia:            2 1 3 0
Germania:    1 2 0 3
Francia:        1 0 3 1
Portogallo:   1 1 1 2
Russia:         0 2 2 0

Dunque, siamo gli unici, con la Spagna e la Russia, a non aver perso nessuno per strada. Siamo secondi solo agli inglesi per numero di campionatini vinti (4 contro 5, a fronte dei 3 presi dalle spagnole). Epocale è la performance negativa dei tedeschi, rimasti in vita grazie all'inevitabile Bayern, ma che hanno visto tutte le loro squadre schierate in Europa League incapaci di superare la prima scrematura. Potrebbe non essere un buon viatico in vista della Coppa del mondo. Ricordiamo come nel 1974 il disastro italiano in Germania fu preceduto dalla immediata eliminazione di tutte le nostre squadre da tutte le coppe - con la sola eccezione del Milan, che arrivò sino in fondo nella Coppa della coppe, dove chiuse la sua prima, lunga stagione di successi europei schiantato dal Magdeburgo di Sparwasser. Insomma, lo straordinario 'modello' teutonico (oggi indicato come la strada da seguire per noi, allo stesso modo in cui nel 1974 la strada indicata fu quella olandese - allora considerata 'giusta' nonostante la fine del ciclo dei club orange in Europa) mostra qualche segno di debolezza sul piano della competitività a livello agonistico.

Giocatori dell'Atalanta Bergamasca Calcio in festa: hanno messo sotto
anche l'Olympique Lyonnaise e ne hanno ben donde

Che altro, rimanendo in casa nostra? Diamo i voti. Dieci all'Atalanta, nove alla Roma, otto alla Lazio, sei alla Juventus, cinque al Milan e al Napoli. Prospettive? Discrete per la Juventus in CL e per Lazio e Atalanta in EL. La Roma ha già fatto moltissimo. Quanto al Napoli, è da vedere a che punto sarà il suo campionato in febbraio; ma un cedimento in Serie A difficilmente sarebbe la premessa giusta per una campagna da protagonista nell'Europa che conta poco.

Sul Milan è preferibile sorvolare.

Mans