Il palmarès dell'Albiceleste nemmeno questa volta si aggiorna. La Copa América del Centenario va al Cile - del resto, nel 1916 vinse l'Uruguay, e si giocò in Argentina. L'album delle vittorie è rimasto fermo al 1993, e questa generazione di fenomeni continua a poter vantare solo titoli giovanili e olimpici: roba di poco conto. Naturalmente, i due mammasantissima del momento sono quelli che finiscono sulla graticola; il Pipita, che per eccesso di eleganza, par delicatesse, si mangia un gol a inizio partita o quasi, uccellando l'uscita di Bravo, costringendo Medel a infrangersi sul palo ma mettendo il pallone fuori di un nulla; e Messi, che calcia il suo rigore come fecero Baresi e Baggio nel '94. Distrutto, Leo fa esplodere se stesso nel dopo-partita: "Tres finales seguidas, es una lástima. Lo intentamos, lo buscamos. No se da. La Selección no es para mí, ya está, es un ciclo cumplido" [vedi]. Chissà, ha tutto il tempo per ripensarci. Speriamo. Come che sia, onore agli onesti lavoratori cileni, che si confermano campioni continentali a distanza di un anno.
Falsa partenza di Medel: è uscito dai blocchi prima dello sparo! |
In Europa si era finito di giochicchiare molto prima che il MetLife Stadium aprisse i suoi cancelli. La Germania si è allenata a Lille, il Belgio a Tolosa. Prima ancora, la Francia aveva concesso un gol di vantaggio agli irlandesi (su rigore causato da chi?), ma giusto per conferire un po' di vivacità alla partita e alimentare (con la spettacolare rimonta) le proprie ambizioni di grandeur. Il Belgio propone un Hazard venezianeggiante, capace di venire a capo della tutt'altro che robusta difesa magiara dopo decine di solitarie incursioni. Man of the match, senza dubbio; ma quella di Wilmots è ancora una jam-session, molti solisti (tutti quelli del reparto offensivo), poco senso dell'orchestra e certo Witsel non è uno che cuce e dirige. Figuriamoci Naingollan. Quella verso la finale sembra ormai un'autostrada belgica; un po' quello che è successo al Milan in Coppa Italia ...
Oggi, dunque, Italia-Spagna. Siamo senza Candreva, ed è un bel guaio. A giudicare dalle ultime uscite, nessuna delle due scoppia di salute. Va detto che, se si esclude la finale del 2012, la Roja non ci ha mai messo sotto davvero, sgraffignando il risultato soprattutto alla ConfCup di (ormai) tre anni fa. Giusti giusti: era il 27 giugno, e si giocava a Fortaleza. Candreva disputò una grande partita, ridicolizzando Jordi Alba. Ma sprecò anche, e parecchio. Naturalmente il favore del pronostico è tutto per loro. E per loro, c'è da scommettere, faranno gran tifo i tedeschi.
L'Inghilterra va in Costa Azzurra: bella gita, soprattutto per gli islandesi. Gita-premio anche per il loro famosissimo telecronista, di professione vice-allenatore in un club di Reykjavik, dal medesimo licenziato. Si vede che nel mestiere d'ogni giorno non adoperava lo stesso entusiasmo. Ci dispiace. Ma non per questo è da essere sicuri che l'estate in Francia finisca stasera, per lui e per i suoi idoli ...
Mans
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