A memoria, non viene in mente un giocatore capace, con una sola finta (qualcosa di simile al Cruyff turn, ma eseguita in coordinazione disperata e precaria), di mandare fuori dal campo tre difensori e ritrovarsi il pallone sul piede preferito, in posizione centrale, solo nell'area di rigore, a pochi metri dal portiere. Un rigore corto in movimento, si può dire. Hal Robson-Kanu, centravanti del Galles ma inglese (è nato a Londra) e poi naturalizzato, normalmente peraltro esterno offensivo, duecento partite e venticinque gol nel Reading, attualmente svincolato, ha azzeccato un gesto che resterà negli almanacchi.
La sequenza
1. Robson-Kanu ha ricevuto e controllato la sfera. Ha accanto due difensori, e un terzo pronto a intervenire |
Con la sua prodezza, i Dragoni perfezionano la rimonta (che poi rifiniscono al 90°), e infliggono al Belgio la più rovinosa e comica delle sconfitte. E nessuno, tra quanti hanno visto la partita, può reputare che sia accaduto per capriccio o casualità. No. Perché il Belgio è sopravvalutato. Perché? Perché si ritiene abbia giocatori fortissimi. Vero, forse. Ma sono tutti attaccanti, preferibilmente trequartisti. In una squadra ci vogliono anche i difensori; e occorre anche che la cosiddetta 'fase difensiva' sia organizzata.
Jordan Lukaku |
Per difendersi con così tanti giocatori offensivi schierati, occorre intelligenza, affiatamento, tempismo. Doti e abitudini che i poveri cristi messi in campo da Wilmots per sopperire all'assenza dei titolari non sembrano possedere. O forse ne posseggono un po', ma sono distratti. Vanno fuori giri. Ai tempi (soprattutto gli anni '70 e '80), i Rode Duivels erano capaci di mandare dallo psichiatra i reparti d'attacco che li affrontavano, vincendo sistematicamente la guerra di posizione. Qualcuno degli avversari finiva sempre in fuorigioco, arrivare al tiro era affare complicato. Era brutto affrontarli, e noi ne sappiamo qualcosa. Oggi, nella loro metà campo si organizzano festini, tutti i portoni sono spalancati, e persino un Robson-Kanu con loro va a nozze.
Il cannibale |
Morale della favola, da Lille - una breve pedalata per arrivare a Courtrai, passando da Roubaix -, i pedatori belgi tornano a casa, ci hanno messo pochissimo tempo. La prossima volta, forse, sceglieranno una seconda maglia diversa da quella della loro gloriosa rappresentativa ciclistica. Vedere il fratello rasta di Lukaku con la maglia di Merckx faceva abbastanza ridere, si converrà.
Quindi ecco che la prima semifinale è stabilita. Galles-Portogallo. Naturalmente i giornalisti si concentreranno sul duello tra Bale e Cristiano, e i ragionamenti sulla partita saranno limitati a questo argomento, ritenuto parecchio mediatico e piuttosto affascinante. Ci annoia il solo pensiero. Poiché intanto, e però, i lusitani saranno senza William Carvalho, e i gallesi senza Aaron Ramsey, due autentici pezzi da novanta (a occhio, l'assenza di Ramsey peserà di più). Ma il Portugal dovrebbe essere più stanco, dopo ottavo e quarto conclusi prima ai supplementari e poi ai rigori. E sarà già la sesta partita. Logica e storia vogliono che da questa parte del tabellone si giochi per il secondo posto finale; dall'altra ci sono nove coppe del mondo e sei titoli europei a disputarsi il biglietto per lo Stade de France. Noi siamo disposti a perdere questa sera con la Germania, ma a una sola condizione. Che a Saint-Denis, il 10 luglio, ci siano le colorate e allegre comitive del Galles e dell'Islanda ...
Certo, è un sogno, più che un pronostico azzardato. D'accordo, come non detto. Non chiediamo troppo: in fondo ci siamo già divertiti abbastanza.