23 febbraio 2013

Il "pezzente"

C'è poco da fare. L'Europa League, così come è organizzata al momento, non offre al palato che il sapore delle parti meno nobili del calcio continentale d'élite: se la Champions è coppa, con qualche buon capocollo, l'EL è, al più, uno di quei salami tagliati a grana grossa, come il "pezzente" materano. Fare disputare 16 partite tra le ore 18 e le 23 dei giovedì sera è come farle gustare tutte e nessuna: un "happy hour" triste come quelli del Bar Magenta. Ne viene fuori un blob - la "diretta EL" - in cui è difficile farsi un'idea della qualità: si va per frammenti, sovrapposizioni, replay, senza poter osservare l'idea di gioco, lo schieramento in campo, il ritmo, la tattica delle varie compagini. E' l'"ultracalcio", lo so. Ma appunto per questo va detto: così non funziona; si fa male da solo.

Cartoline dall'Europa League 2012/2013
Steven Gerrard e Samuel Eto'o
In ogni caso, ho personalmente raggiunto un buon possesso palla: 66%. Nella giungla del tabellone, ho azzeccato infatti 10 passaggi del turno su 15 (sul 16° avevo scaramanticamente temuto il peggio ...) [cfr.]. Mi sono rimaste fuori l'Ajax, la Dinamo Kiev, il Lione, il Napule e l'Atletico Madrid.  Che sono poi più o meno le esclusioni eccellenti del turno, con l'aggiunta del Liverpool che incrociava i bulloni con lo Zenit.

Al di là dei risultati, è forse più interessante guardare al cosiddetto "ranking" per nazioni UEFA, perché mostra qualche segnale positivo per le squadre italiane. Con uno in meno ai nastri, abbiamo qualificato 4 club come i tedeschi, che hanno perso per strada proprio in questo turno di EL tre compagini (Hannover, Bayer e Borussia Mönchengladbach) mentre noi solo il Napoli. Soprattutto, ci siamo lasciati alle spalle chi già ci stava: la Francia, cui sono rimaste due sole équipes (PSG e Bordeaux) su 6 iniziali, e il Portogallo (idem: Porto e Benfica) [vedi].

A penalizzarci è in sostanza il Napoli, il cui atteggiamento nei confronti dell'EL è a mio avviso vergognoso. Ha perso 0:3 e 1:3 col PSV, 1:3 col Dnipro (in trasferta) e 0:3 e 0:2 col Viktoria Plzeň: cinque sconfitte (a sberle) su 8 partite, e nota bene che PSV e Dnipro non sono nemmeno arrivate agli ottavi di EL, anche perché non avevano Cavani ... Chi sembra aver preso sul serio la competizione è invece la Lazio, imbattuta in 10 gare finora disputate, e con 6 vittorie in saccoccia. La differenza sta nel "progetto", come suole dirsi: megalomane in De Laurentis, che non a caso poi gioca sulla sabbia del San Paolo e se gli va bene in questa stagione conquisterà il "cucchiaio" (da 10 milioni di euro-UEFA) del 2° posto in campionato (e chissenefottedelresto); coriaceo in Claudius Lotitus, che ha preso dall'ignoranza di tutti un fior di allenatore, che conosce il calcio europeo e che non a caso è già concupito dal Dortmund e da altre squadre: la Lazio è in semifinale di Coppa Italia, agli ottavi in EL e nonostante tutto terza in campionato (cioè ai preliminari di CL). Magari alla fine non vincerà nulla, ma almeno non sta facendo le magre figure europee del Napoli (precipitato al 50° posto UEFA) e sta contribuendo a fare risalire il ranking cui attinge lo stesso De Laurentis.

Saranno famosi?
I giocatori del Futbolny klub Rubin Kazan
festeggiano uno dei 12 gol segnati in questa edizione dell'EL
Passo alla tecnomanzia. Premettendo il ranking corrente per club: il Chelsea (17° nella classifica generale) è la prima tra le attuali compagini in lizza agli ottavi della EL, e dunque il favorito d'obbligo, a questo punto, caduto anche l'Atletico detentore; seguono il Benfica (18°), il Rubin Kazan (19°) e il Levante (21°). Poi: Zenit (22°), Viktoria Plzeň (23°), Tottenham (24°) e Lazio (25°). Solo nona è l'Inter (ora al 26° posto in Europa, ahime), e dietro di lei vengono poi Bordeaux (28°), Fenerbahçe (34°), Anzhi (39°), Newcastle (40°), Basel (41°), Stuttgart (43°) e Steaua, decaduta al 48° posto generale (su 237 compagni UEFA) [vedi].

Ora smazzo le carte per blasone storico, e osservo che l'ottavo più suggestivo sarà Steaua - Chelsea (che tengono in bacheca una coppa dei Campioni): clamorosa, benché ci stia, sarebbe l'eliminazione dei londinesi. Segue Tottenham - Inter (con bacheche ricche di trofei internazionali): qui il problema, per la Beneamata dei bolsi argentini, è che gli Spurs non sono solo imbattuti quest'anno ma corrono il doppio e hanno un gallese mancino che ha già lasciato dolorosamente il segno sui fianchi dei nostri ronzini. Dunque dico Tottenham. Benfica - Bordeaux è la terza partita per rango, e dico lusitani. Tra Stoccarda e Lazio credo che i romani si faranno valere ancora una volta, benché i teudisci siano tosti. E veniamo alle tre russe emergenti: non vedo come sull'arco dei 180/210 minuti il Newcastle possa prevalere sull'Anzhi, e tantomeno il Basilea sullo Zenit; il Levante, che viaggia a fari spenti, se la dovrà vedere con il Rubin che ha fatto fuori l'Atletico e rifilato tre pere all'Inter (e segnato due reti a San Siro). Il Rubin lo vedo semifinalista con Lazio e Chelsea, salvo scontri diretti ai quarti. Rimane il Viktoria Plzeň col Fenerbahçe: e non fosse altro tifo per la squadra che ha rifilato 5 gol a quella di Aurelio nostro. Augh.

Azor