4 febbraio 2013

Io triumphe, avventurata Italia!

3 febbraio 2013, Stadio Olimpico, Roma
Martin Castrogiovanni porta la palla
là dove in genere Francesco Totti la scaglia
Chi scrive ha pedatato come tutti, ma ha anche giocato con la palla ovale da giovane (sfiorando pure la nazionale, ohibò, nel ruolo oggi di Orquera). Per questo - a Eupalla compiacendo - non posso non celebrare con giubilo una giornata storica del gioco con la palla per i nostri colori. Più di un secolo e mezzo fa, come è noto, si giocava tutti insieme, con i piedi e con le mani. Poi venne la riunione della Taverna dei Framassoni nell'autunno del 1863 a dividerci e a dar vita non a una, ma a due epopee. Il calcio è il gioco più bello del mondo, ma il rugby, quando giocato come ieri, è forse anche più spettacolare. Confesso di avere gioito e sofferto nell'ultima mezzora come non mi succedeva da Italia-Inghilterra di football dello scorso 24 giugno. È però la prima volta che vedo l'Italia del rugby - sì certo, ormai dell'Ultrarugby (ahimè) - giocare veramente alla pari con una grande. Per chi come il sottoscritto ha condiviso l'ufficio per quasi ventanni con un franzoso (subendone gli irridenti sfottò nel 1998 e il malcelato rancore nel 2006), ogni vittoria sugli spocchiosi galletti è motivo di catarsi. I lettori amici mi perdoneranno la touche.

Italia vs Francia 23:18
[tabellino - HL]
Azor