Cartoline dall'Europa League 2012/2013 Steven Gerrard e Samuel Eto'o |
Al di là dei risultati, è forse più interessante guardare al cosiddetto "ranking" per nazioni UEFA, perché mostra qualche segnale positivo per le squadre italiane. Con uno in meno ai nastri, abbiamo qualificato 4 club come i tedeschi, che hanno perso per strada proprio in questo turno di EL tre compagini (Hannover, Bayer e Borussia Mönchengladbach) mentre noi solo il Napoli. Soprattutto, ci siamo lasciati alle spalle chi già ci stava: la Francia, cui sono rimaste due sole équipes (PSG e Bordeaux) su 6 iniziali, e il Portogallo (idem: Porto e Benfica) [vedi].
A penalizzarci è in sostanza il Napoli, il cui atteggiamento nei confronti dell'EL è a mio avviso vergognoso. Ha perso 0:3 e 1:3 col PSV, 1:3 col Dnipro (in trasferta) e 0:3 e 0:2 col Viktoria Plzeň: cinque sconfitte (a sberle) su 8 partite, e nota bene che PSV e Dnipro non sono nemmeno arrivate agli ottavi di EL, anche perché non avevano Cavani ... Chi sembra aver preso sul serio la competizione è invece la Lazio, imbattuta in 10 gare finora disputate, e con 6 vittorie in saccoccia. La differenza sta nel "progetto", come suole dirsi: megalomane in De Laurentis, che non a caso poi gioca sulla sabbia del San Paolo e se gli va bene in questa stagione conquisterà il "cucchiaio" (da 10 milioni di euro-UEFA) del 2° posto in campionato (e chissenefottedelresto); coriaceo in Claudius Lotitus, che ha preso dall'ignoranza di tutti un fior di allenatore, che conosce il calcio europeo e che non a caso è già concupito dal Dortmund e da altre squadre: la Lazio è in semifinale di Coppa Italia, agli ottavi in EL e nonostante tutto terza in campionato (cioè ai preliminari di CL). Magari alla fine non vincerà nulla, ma almeno non sta facendo le magre figure europee del Napoli (precipitato al 50° posto UEFA) e sta contribuendo a fare risalire il ranking cui attinge lo stesso De Laurentis.
Saranno famosi? I giocatori del Futbolny klub Rubin Kazan festeggiano uno dei 12 gol segnati in questa edizione dell'EL |
Ora smazzo le carte per blasone storico, e osservo che l'ottavo più suggestivo sarà Steaua - Chelsea (che tengono in bacheca una coppa dei Campioni): clamorosa, benché ci stia, sarebbe l'eliminazione dei londinesi. Segue Tottenham - Inter (con bacheche ricche di trofei internazionali): qui il problema, per la Beneamata dei bolsi argentini, è che gli Spurs non sono solo imbattuti quest'anno ma corrono il doppio e hanno un gallese mancino che ha già lasciato dolorosamente il segno sui fianchi dei nostri ronzini. Dunque dico Tottenham. Benfica - Bordeaux è la terza partita per rango, e dico lusitani. Tra Stoccarda e Lazio credo che i romani si faranno valere ancora una volta, benché i teudisci siano tosti. E veniamo alle tre russe emergenti: non vedo come sull'arco dei 180/210 minuti il Newcastle possa prevalere sull'Anzhi, e tantomeno il Basilea sullo Zenit; il Levante, che viaggia a fari spenti, se la dovrà vedere con il Rubin che ha fatto fuori l'Atletico e rifilato tre pere all'Inter (e segnato due reti a San Siro). Il Rubin lo vedo semifinalista con Lazio e Chelsea, salvo scontri diretti ai quarti. Rimane il Viktoria Plzeň col Fenerbahçe: e non fosse altro tifo per la squadra che ha rifilato 5 gol a quella di Aurelio nostro. Augh.
Azor