2 aprile 2013 David in Paris: un'icona al parco dei Principi |
La Juventus è stata invece schiacciata dall'eretismo podistico dei bavaresi, che hanno dominato sul piano tattico andando a difendere con gli attaccanti sulla linea di Bonucci e Pirlo e a impedire alle fonti di gioco bianconere di avviare azioni pulite. A Beckenbauer è purtroppo sfuggita una delle tante dichiarazioni di supponenza teutonica [leggi] che contribuiscono a non fare amare i tedeschi nel mondo, e che nel calcio si tingono di inferiory complex nei confronti degli italiani: e, invero, a me pare che Gigi Buffon sia stato soprattutto ingannato dalla deviazione del suo compagno. Mi aspettavo anch'io qualcosa di più dalla Juve: le è forse mancata l'abitudine a serate come queste di un gruppo di giovani che sembra comunque destinato a fare bene in Europa nei prossimi anni. Il Bayern ha mostrato la qualità già messa in luce a Londra contro l'Arsenal: gioca forse il calcio più bello di questa stagione. Ma il ritorno con gli inglesi ha mostrato che rimane vulnerabile. Né credo che mercoledì prossimo a Torino la Juventus ripeterà la stessa prestazione.
Ho visto anche Malaga vs Borussia, ma non mi sono entusiasmato come invece hanno fatto molti commentatori. Entrambe le squadre sono ben messe in campo da allenatori di spessore, ma sono costituite da giocatori che se sono funzionali al gioco collettivo non esprimono qualità tecniche avanzate: solo Isco e Goetze mi sembrano ergersi sugli altri. Ho anche assistito a molti errori marchiani di attaccanti e difensori, e la partita mi è parsa gradevole nelle occasioni più che nell'intensità agonistica. Impaurito dal miedo escénico e scollegato tra i reparti, il Galatasaray si è arreso subito a un Real ordinatissimo e veloce. Terim non è riuscito a tirar fuori un coniglio dal cilindro e si è rassegnato a prenderle. Inguardabile Schneider, che certo non rimpiango. Mourinho è a un passo dalla quarta semifinale consecutiva di Champions: un altro dei suoi record, che non ne placherà nemmeno stavolta le inquietudini esistenziali.
Il sentore è che si vada verso una chiusura di torneo riservata alle sole tedesche e spagnole: una coppa intitolabile a Carlo V, il grande imperatore asburgico che fu re di Spagna. E d'altra parte se il Pep si è orientato su Monaco è chiaro che il nuovo asse del calcio europeo è ormai quello [scenari]. Solo il ritorno di Mourinho al Chelsea potrebbe rimettere in gioco le inglesi, ormai appannate, nonostante le ultime tre CL conquistate, non a caso e un po' fortunosamente (Liverpool e Chelsea), ai rigori.
Azor