Italia-Messico, esordio dell'Italia alla Confederation Cup. Messico, Messico... ah sì, ecco, i mondiali di Messico '70. Giugno, caldo. Esami di terza media; le partite a mezzanotte; tutti che sembrano andare al rallentatore, un po' per le immagini via satellite un po' per i duemila metri di altura. Anastasi che all'ultimo momento non parte per un attacco di appendicite (inventato), Boninsegna e Prati convocati in sua sostituzione. Lodetti rimandato a casa perché di troppo e che si incazza; la prima partita dell'Italia contro la Svezia, dopo mezz'ora si fa male Comunardo Niccolai (“tutto avrei pensato nella vita, ma non di vedere Niccolai in mondovisione” Scopigno dixit), entra faccia d'angelo Rosato che sarà giudicato il miglior difensore di quel Mondiale, la ciabattata di Domenghini che ci fa vincere quella partita e ci fa superare il turno ...
... Gerd Muller, quel barilotto che segna sempre; Italia-Germania allo stadio Azteca, Beckenbauer con il braccio al collo, il pareggio di Schnellinger all'ultimo minuto, i supplementari, il gollonzo di Muller, il 4 a 3 di Rivera (“telespettatori italiani, che magnifica partita” Martellini dixit); la finale contro il Brasile di Felix e Clodoaldo e la linea d'attacco Jairzinho-Gerson-Tostao-Pelè-Rivelino giocata alle otto di sera mentre si cena, lo stacco in cielo di Pelè, la staffilata di Carlos Alberto (“e sono quattro” Martellini dixit) ...
... la nazionale dei messicani, Albertosi, Burgnich, Facchetti, Bertini, Rosato, Cera, Domenghini, De Sisti, Boninsegna, Mazzola/Rivera, Riva; Puebla, Toluca, Guadalajara, lo stadio Azteca; Jannacci che canta Messico e nuvole, la faccia triste dell'America e Fausto Cigliano a ritmo di bossanova, "Domenghini e Rivera, Boninsegna e Mazzola in panchina, in panchina: con Zoff!" ...
Kalz