25 settembre 2013, Stadio Comunale "Luigi Ferraris", Genova Il Pupone sembra ascoltare le spiegazioni tattiche che giungono dalla tribuna |
Alzi la mano chi credeva che la Roma si ritrovasse in testa da sola dopo un filotto record di 5 vittorie consecutive iniziali (di cui 3 in trasferta, più il derby): nessuno, in verità. E non si tratta di un caso, se consideriamo il “peso” degli avversari incontrati: le squadre sconfitte assommano ben 31 punti dopo 5 giornate; solo la Juventus ha incontrato squadre che ora hanno 32 punti; l’Inter è vicina, con 29 punti; mentre il Napoli ha conquistato i suoi 13 punti contro compagini più deboli, che tutte insieme valgono solo 16 punti. Le statistiche valgono quel che valgono, ma resta l’impressione di solidità di una squadra che ha segnato sempre almeno due reti e ne ha subita finora una sola (di contro all’Inter 3, e a Juve e Napoli 4). Garcia schiera di preferenza un 4-3-3 che valorizza la centromedianità naturale di De Rossi, la continuità nelle due fasi di Pjanic e Stootman, l’interpretazione del ruolo di centravanti di Totti, e la larghezza di attaccanti come Gervinho e Florenzi. È una squadra a tratti gradevole a vedersi, anche se non spettacolare (e si noti, en passant, come i due allenatori stranieri giochino come si fa in Europa con 4 difensori, mentre i due italiani si arrocchino a 5 dietro). Ora la attende la necessità di confermarsi, e staremo a vedere, sperando che sia un bel vedere.
Azor