28 settembre 2013, Estadio Santiago Bernabéu, Madrid Negli occhi del castrone gallese tutto lo smarrimento blanco |
Qui invece vorremmo alzare il giusto peana al Meticcio, al secolo Diego Pablo Simeone, che lo onora sfoderando in quest’annata un look primi anni ottanta, tra il dark, il macho e i molti afrori, che se non fa più tendenza lo distingue comunque dalla massa. El Cholo aveva già vinto in Argentina, ma è in questo biennio a Madrid che ha mostrato tutte le sue qualità, vincendo lo stesso numero di titoli del Profeta di Setubal, e mostrando di saper battere chiunque (gli manca solo il Barça, cui ha lasciato la Supercoppa senza sconfitte): ben due volte il Real al Bernabeu (con una Copa del Rey con Mourinho espulso), il Chelsea (Supercoppa UEFA) e Bielsa col suo bell’Athlétic (Europa League). Adesso viaggia alla velocità del Barcellona senza averne i campioni. L’Atletico è però messo in campo in maniera semplice e quadrata, un bel 4-4-2, che l’altra sera ha impedito al Real di giocare la palla. In più ha un paio di giocatori capaci di fare la differenza: il celebrato in queste ore Diego da Silva Costa, un brasiliano candidato a disputare il Mondiale di casa con la maglia roja, bomber devastante; e il meno celebrato, ma forse ancor più bravo Koke, Jorge Resurrección Merodio all’anagrafe, che a 21 anni mette assist a bizzeffe come pochi altri alla sua età. Resteremo sintonizzati: parteggiando, ovviamente.
Azor