Fettine di coppa: sesto turno 2013-14
La disperazione di Gonzalo Gerardo Higuaín al termine di Napoli-Arsenal |
Finalmente – possiamo ben dirlo – la fase a gironi della CL
si è conclusa. L’ultima giornata ha visto il nostro calcio protagonista
assoluto, in tutte le sue componenti. Gli ultras del Milan che cercano di
accoppare qualche omologo olandese (c’era chissà quale vendetta da consumare)
tendendo agguati col favore della nebbia a oltre un chilometro di distanza da
San Siro; i giocatori della Juventus che riescono nell’impresa di perdere a
Istanbul (dove, da qualche anno, si gioca spesso in condizioni estreme); la
terna arbitrale italiana (guidata da Tagliavento) che a Gelsenkirchen non
azzecca una decisione, favorendo palesemente la vittoria dello Schalke sul
Basilea (nel gioco dei cartellini rossi mostrati e risparmiati, e di un gol in
fuorigioco ridicolo convalidato) e la sua qualificazione agli ottavi; il Napoli
che batte al San Paolo anche l’Arsenal dopo il Dortmund, ed è nonostante ciò
costretto ad abbandonare la competizione, pur avendo messo assieme la non
immodica cifra di dodici punti in quattro partite. Una giornata cupa, di calcio
povero – al Meazza, una delle superclassiche d’Europa è stata davvero un
pianto; e povero il nostro calcio, si dice nei bar, se ad avanzare è solo il
Milan. Il Peggior Milan di Tutti i Tempi, si aggiunge. La Peggior Squadra Italiana del
Momento, si chiosa. Eppure è – appunto – l’unica che rimane a galla. Dov’è la
novità? La Juve
invece ha fallito. Clamorosamente e senza attenuanti. Anche in questo caso:
dov’è la novità? Il Napoli, invece, ha entusiasmato, avrebbe strameritato di
passare, ora tuttavia deve guadagnare posizioni nel ranking senza snobbare
l’Europa League, e possiamo già tranquillamente affermare che l’anno prossimo,
nella medesima situazione del Napoli, ci sarà la Roma , o qualunque altro club
dovesse acciuffare il biglietto d’ingresso per il Group Stage. Se sei indietro
nel ranking, ti capita il girone de le muerte e, per malasorte o per
dabbenaggine, succede di frequente che sia la meno quotata a lasciarci le
penne.
Dopo sei partite, si potrebbe redigere anche una classifica
complessiva delle trentadue partecipanti. Per gioco, è ovvio. Ecco le sedici
che si sarebbero qualificate:
16 punti – Real Madrid, Atletico Madrid
15 punti – Bayern, Manchester City
14 punti – Manchester United
13 punti – PSG, Barcelona
12 punti – Chelsea, Dortmund, Arsenal, Napoli
10 punti – Leverkusen, Olympiakos, Benfica, Schalke
9 punti – Milan
Il Milan, dunque, pur classificandosi all’ultimo posto,
sarebbe passato. Al posto di Napoli e Benfica ci sono Galatasaray (7 punti) e
Zenit San Pietroburgo (6 punti, come la Juventus ). A proposito di Benfica (e Porto): nessuna portoghese agli ottavi, non è una novità ma, certamente, sorprende.
In cima, le due madrilene. Non pare un
caso. Il Real, dopo tanti anni, ha finalmente ingaggiato un allenatore, e già
si vedono parecchi miglioramenti. L’Atletico potrebbe recitare in commedia la
parte che l’anno scorso fu del Borussia. Saranno – credo – le principali
avversarie del Bayern, che si è finora solo allenato, rodando il nuovo motore e riverniciando la carrozzeria.
Ora attendiamo i sorteggi, per sapere chi passeggerà sulle ombre del Milan e
chi invece pescherà l’Arsenal, possibile (ma non probabile) mina vagante del torneo.
Mans