
Commentare un sorteggio è sempre arduo, e rischioso azzardare pronostici. Tentazioni politico-dietrologiche difficili da tenere a bada. Limitiamoci a minime considerazioni di pura logica pedatoria. Certamente, la prima fase offrirà alcune sfide di livello e prestigio: Spagna-Olanda, il trittico delle antiche madri, Germania-Portogallo, forse Belgio-Russia, sarà da vedere quante decisive per la qualificazione. Ma ci dovremo sorbire una quantità micidiale di partite inutili (in una classifica degli orrori, metterei al primo posto Grecia-Giappone; ma anche Algeria-Corea non scherza, e in fondo nemmeno Honduras-Messico). Guarderemo con curiosità le espressioni di Blatter e Roi Michel in Francia-Svizzera (ben gli sta: certo, la Svizzera testa di serie a un mundial è cosa che non verrà dimenticata). Per ora, nulla ci solleva dal rimpianto per i mondiali a sedici squadre, e poi subito eliminazione diretta, come a Mexico '70, il torneo che rimane insuperabile (per fascino ed emozioni) nella memoria di tutti coloro che vi poterono assistere. E non è solo nostalgia.
Mans