3 novembre 2014

Hands off Vincenzo Montella!

Dopo la vittoria un po' casuale contro l'Inter, la brutta sconfitta in casa contro la Lazio e lo strano pareggio di Milano, la Fiorentina era tornata a fare la Fiorentina. Era l'ora. Ma la brutta sconfitta di Genova ha riportato i figli del giglio coi piedi, e non solo, sulla terra. Era bastato tornare al modulo che Montella ama di più e che sa organizzare meglio per ammirare la squadra veloce e precisa dell'anno scorso e soprattutto di due anni fa. È bastato fare ulteriori esperimenti per ripiombare nel brutto e nello scontato. Il calcio professionistico, specie nella sua massima espressione tecnica, non è uno sport semplice. È coordinazione, precisione di movimenti, sincronismo e poca, pochissima improvvisazione. Certo, se in squadra hai qualche fenomeno è meglio, ma non è indispensabile a meno che il tuo obiettivo non sia rimpolpare la bacheca. La difesa a tre e gli esterni alti sono due cose irrinunciabili nella Viola montelliana. Ogni altro esperimento è destinato a fallire. La sconfitta di ieri, sul maggese di Genova, fa male ed è durissima da mandar giù.

Ci sono molte domande che vorremmo porre all'allenatore viola dopo la brutta prestazione domenicale, ma forse Montella è la persona meno responsabile in questa stagione che sembra le montagne russe di Gardaland. Ho sempre pensato che Montella debba affidarsi al modulo con la difesa a tre, ma anche che Pizzarro sia un giocatore insostituibile per la Fiorentina. Che stia bene o che stia peggio, deve giocare altrimenti la manovra è lenta e prevedibile. L'errore di ieri è imputabile solo in parte a lui. Non si può pensare di cambiare il calcio italiano e poi far giocare una partita di serie A su un campo come quello visto ieri. Ma non è un alibi.

L'esperimento Richards esterno basso è fallito e non c'erano dubbi. Richards è un giocatore esplosivo e tecnico. Deve giocare alto e spingere. Se lo fai difendere ne limiti le capacità e regali una fascia. Ieri si è visto bene. Gonzalo è fuori forma da settimane. Si poteva forse mettere Basanta, nazionale argentino che ha talento e non ha mai sbagliato quando è stato chiamato in causa. Si poteva mettere Vargas, armadio più adatto a partite in cui c'è da reggere l'urto di pedatori un po' troppo entusiasti come quelli doriani. Per il resto si è vista poca determinazione e molta improvvisazione. Solo a tratti la squadra ha provato a giocare. Il teatrino del rigore è stato stomachevole e indice di uno spogliatoio non proprio idilliaco.

26' del primo tempo: l'arbitro Giacomelli fischia il rigore
col quale Palombo porta la Doria in vantaggio
Montella ha dunque delle responsabilità. Ma è giovane e secondo me bravissimo. Sbaglia come sbagliano tutti (stendiamo un velo pietoso sull'arbitraggio del signor Piettro Giacomelli da Trieste), ma resto convinto che nessuno possa fare meglio di lui a Firenze. In città da tempo si agogna l'ingaggio di Spalletti. Farneticazioni da tifosi isterici e poco inclini all'uso dei lobi cerebrali. Spalletti guadagna una cifra che i Della Valle non spenderebbero nemmeno sotto tortura. Non ha mai vinto nulla al di fuori dell'inutile campionato russo e ha il difetto che molti imputano a Montella: non sa allenare la difesa. Altri tifosi ieri hanno addirittura rimpianto Mihajlovic. E qui siamo al grottesco. Il tecnico serbo è stato cacciato da Firenze a furor di popolo dopo una stagione e mezzo in cui non si era vista una sola partita di calcio degna di questo nome eppure non aveva a disposizione una rosa così scarsa.

Il cambio di allenatore è una moda molto apprezzata in Italia, ma quasi sempre improduttiva. A Firenze il problema non è Montella. Il tecnico napoletano ha idee, è moderno e crede in un calcio bello, che porta tifosi allo stadio. Firenze è per ora un'isola felice nella desolazione degli spalti nazionali. Si può inciampare in una stagione storta, anche in due, ma i problemi vanno analizzati serenamente, senza farsi prendere da un orgasmo robespierriano. Allora vediamo cosa sta accadendo sul pianeta Fiorentina secondo il mio modestissimo parere.

Punto primo: la società ha rinnovato il contratto a Pradè, ma per un anno. È evidente che se rinnovi il contratto al ds per un solo anno, mandi un segnale chiarissimo che tutti recepiscono e non è un buon segnale, specie per un allenatore che a quel ds è molto legato. È questa la programmazione? È questo il progetto? Forse invece di sbandierare ogni anno il bilancio in ordine (cosa assolutamente buona e giusta) sarebbe finalmente il caso di dire a tutti chi comanda in società, chi fa il mercato per i prossimi cinque anni e qual'è esattamente il ruolo dell'allenatore. La famiglia Della Valle ha investito molto nella Fiorentina, negarlo sarebbe mendace e ingiusto, ma non sempre si è affidata agli uomini giusti. Credo che ora, nei ruoli tecnici chiave ci siano le persone migliori. Perché non blindarle?

Punto secondo: non si possono fare esperimenti a ogni partita, ma proprio il fatto che Montella ne stia facendo parecchi in campionato e molti di meno in coppa mi lascia qualche dubbio su quale sia il reale obiettivo del gruppo. Siamo sicuri che quest'anno non abbiano deciso, più o meno consapevolmente tutti, di puntare sull'Europa League? Se così fosse va bene, ma sarebbe un rischio grossissimo. Battere il dopolavoro bielorusso e poi vincere nel catino caliente greco è relativamente facile, ma quando scenderanno il City o la Roma il gioco si farà duro e uscire presto sarà un'eventualità più che possibile.

Punto terzo: Rossi non tornerà in tempi brevi e temo difficilmente tornerà con continuità. Vedremo, ma nel frattempo non sarebbe il caso di dare più spazio a Bernardeschi? È giovane, ma non ha 14 anni. E nel modulo più caro a Montella potrebbe fare benissimo. Così come benissimo potrebbe fare Marin, vero colpo (l'unico a dire il vero) dell'ultimo anemico mercato estivo. Ma il tedesco è guarito o no?

Forse questa è una stagione destinata a portare poche gioie in casa viola, ma potrebbe rivelarsi il laboratorio perfetto per preparare le successive. A patto che in società si schiariscano le idee su chi ci sarà, nelle successive.

Cibali