Cartoline di stagione: 10° turno 2015-16
Mentre la Bundesliga è signoreggiata senza pietà dal Pep, in Inghilterra nessuna nave ha voglia di prendere il largo. Brutto derby a Manchester, ed ennesima orrida prestazione (tecnica e nervosa) del Chelsea (l'unico a dare spettacolo è Mou, bisogna ammetterlo: ma lo fa solo quando perde, e ultimamente capita spesso), a Upton Park. E se fosse l'anno dei Gunners? Prima o poi ... Ancora interlocutoria ed equilibrata la stagione spagnola, che quando non gioca Leo si intristisce.
E' lui, Kalidou Koulibaly, l'homo novus di Sarri |
Possiamo quindi dedicarci alle cose di casa nostra, anche perché sembra che ci sia un campionato vivace, e visto che le pretendenti stanno venendo allo scoperto, così come le false candidature. Abbiamo osservato, tuttavia, solo l'Inter (a Palermo) e il Napoli (a Verona). Le impressioni ricavate dalle partite precedenti non ne sono risultate stravolte. Il Napoli è un XI di corsa e di qualità vigorose, che ha corretto magnificamente le lacune delle ultime due stagioni e rimesso a lucido alcuni uomini (il centrale senegalese anzitutto, che ha lasciato per strada una quindicina di chili di troppo, quelli che evidentemente lo facevano apparire troppo lento e macchinoso per una squadra di vertice); gioca a due tocchi, nessuno (a parte gli attaccanti dotati) porta palla. Il Napoli ci piace, e ci piace più della Roma.
L'Inter, invece, sta tornando sulla terra, dopo l'orbita fuori controllo delle prime cinque partite (e i quindici punti, di cui dieci ampiamente immeritati). Il gioco mostrato finora è pessimo; ha recuperato muscolarità e solidità difensiva, ma non produce nulla (solo qualche estemporanea azione di contropiede) davanti. E infatti l'uomo messo sulla graticola dalla critica è Icardi, centravanti e bomber 'tipico'. Ma non gli arrivano palloni decenti, ed è il solito facile bersaglio di coloro che credono il football sia esercizio lineare. Non gli arrivano palloni perché gioca in un team pieno di 'atipici'; uno è abbastanza per qualunque squadra, figuriamoci tre o quattro. Mancini ha l'aria di uno che se ne infischia, ha i suoi esperimenti da fare e si diverte così.
"Prendo la palla e parto. Dritto dritto, mi faccio settanta metri di corsa. Poi tiro. Tiro in porta. Mica la passo, e no!" |
Chiudo citando Ginone Bacci, vecchia pennaccia e linguaccia toscana, già operoso sulle pagine di Tuttosport ma di fede criptonerazzurra (nemmeno troppo cripto). Analizza lucidamente e ironicamente il calcio del nord dagli studi delle antenne locali, e Fredy Guarin è uno dei suoi 'soggetti' preferiti. Lo considera un grande finalizzatore. Già. Nel senso che, quando la palla arriva tra i suoi piedi, regolarmente, l'azione finisce ...
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Mans