17 aprile 2012

Le topiche di Mou

17 aprile 2012, Fußball Arena, München
José Mourinho in una sua classica espressione
Spero si sia notato. Al 68' Mou toglie Ozil, mette Marcelo e sposta CR sulla fascia destra. Da qualche minuto la pressione del Bayern è insistente ma non tambureggiante. Marcelo è leggermente più disponibile a contenere su Lahm, mentre CR naturalmente, correva solo dietro al pallone, lasciandogli campo e scommettendo sulla propria libertà in eventuale e rapido rovesciamento dell'azione. Intorno al 75', tuttavia, Marcelo si sposta inspiegabilmente a destra. Heynckes porta allora Ribery dall'altra parte del campo, vicino a Robben e a Lahm; cosicché all'88 sulla fascia sinistra del Real si sviluppa una situazione di inferiorità numerica tale da consentire a Lahm di irridere Coentrao e mettere un bellissimo pallone basso per Gomez, il quale può finalmente (dopo aspri corpo a corpo con Ramos, quasi sempre persi; dopo aver spedito in orbita una facilissima palla sottomisura al 70') insaccare. Ancora una volta si è dunque manifestata l'insipienza tattica dello Sfasciacarrozze, capace solo di contare su grandi (e grandissimi) giocatori, sicuramente capace di motivarli ma con il rischio di mandarli fuori giri; incapace però di interpretare le contromisure dell'avversario alle proprie spesso didascaliche variazioni di tema, eccessivamente fiducioso nella buona sorte e nelle qualità tecniche dei suoi.

Fra questi grandi o grandissimi, ha certamente deluso stasera CR: solo fortunato nell'occasione dell'1-1 (nato peraltro da un'insensata punizione bavarese battuta da metacampo verso l'area madridista, con relativo avanzamento dei difensori e del baricentro), quando ha appoggiato facilmente per Ozil: aveva divorato il divorabile un secondo prima. Bene ingabbiato (raddoppiato e triplicato) da Heynckes; velleitario nelle partenze in dribbling, lezioso nei soliti colpi di tacco, impreciso nei calci da fermo: i paragoni con Messi sono del tutto irriverenti (per Messi). La pulce, anche in giornata pessima, produce calcio concreto; CR no. La mediocrità tattica di Mou è illustrata anche dal totale spreco di X. Alonso, che dovrebbe essere di questa squadra il facitore; e invece, l'azione del Real ha mostrato solo due modalità di innesco: partenze palla al piede dei solisti (Di Maria; Ozil, altro mancino, costretto tuttavia a dribbling esterni in fascia destra; naturalmente CR) o palla lunga da uno dei due centrali. Visti a metà del primo tempo tre lanci indecenti di Pepe; l'ultimo, a cercare Benzema in fase di rientro dall'offside, ne ha denotato la pessima abitudine e quoziente di intelligenza eupallica prossimo allo zero. Ribery, dal canto suo, ha dominato la scena (deludenti, viceversa, Kroos e Schwein, cresciuto solo alla distanza Robben), per qualità e lucidità delle giocate; hanno cominciato a randellarlo nell'ultima mezzora, ma non è sparito dal campo, anzi. Certamente, al Bernabéu sarà durissima; ma i blancos visti questa sera sono sembrati una squadra di tutt'altro livello tattico e personalità rispetto a quelli attingibili da una pur annoiata (e financo sfiatata) Philarmonica, e per tornare a Monaco dovranno cambiare spartito (ammesso che Mou sia capace di scriverne), e comunque sperare che CR sia ispirato come si conviene a una pentavalida che disputa in casa una semifinale di CL votata alla rimonta del minimo svantaggio possibile. Mi domando tuttavia se l'icona gay non sia da considerare più simile (per indole e qualità tecniche) a Ibra che a Messi: perché sparisce così di frequente nelle grande partite, mentre maramaldeggia sistematicamente contro il Levante o il Granada?