11 novembre 2013

Un campione che viene dal passato

Cartoline di stagione: 14° turno 2013/2014

10 novembre 2013, Old Trafford, Manchester
Wayne Rooney in pressing sul portatore di palla avversario
Wayne Mark Rooney è l'oggetto della cartolina che arriva dall'Old Trafford [card] in questo turno di campionati europei. Non tanto la classica tra United e Arsenal, che la corsa, l'agonismo e la praticità dei Red Devils hanno risolto senza patemi di contro alla leggerezza, alla tecnica e all'eleganza dei Gunners. Quanto la magnificenza della partita giocata da Rooney: il corner perfetto per l'inzuccata solitaria di Van Persie, l'occasionissima messa a lato, e soprattutto l'esempio agonistico per tutti i suoi compagni, da vero capitano di fatto. Una prestazione a tutto campo, dal pressing continuo su difensori e attaccanti, ai falli tattici a metà campo, alle coperture difensive nella propria area, alle aperture nelle ripartenze. Il nostro non è nuovo a queste prestazioni "totali", ma certo quella di domenica 10 novembre ne ha costituito una sorta di summa.

E allora non può non sovvenire una sovrapposizione memoriale. Wayne viene da lontano, infatti. Da un passato ancestrale del calcio della prima età moderna. Non è solo un giocatore "eclettico" - nella accezione sacchiana - cioè capace di giocare in ogni ruolo (e, in porta, sarebbe magari capace di parare anche i rigori, con quella reattività muscolare che ne corrobora la complessione compatta, taurina). E' anche un giocatore "totale", capace cioè di giocare più ruoli nella stessa partita, scardinando con la sua mobilità il rigore tattico che affligge il calcio di oggi, vittima di schemi e orfano di fantasia. Immaginiamocelo nell'Ungheria del 1954 o nell'Olanda 1974. Non solo non vi avrebbe sfigurato, ma probabilmente ne sarebbe stato uno dei grandi protagonisti. Più di quanto non lo sia nella modesta Inghilterra di questi anni. Rooney è un giocatore totale per squadre che giocano il calcio totale: e oggi ce ne sono davvero pochissime. Più che il Chelsea dove lo voleva Mourinho è nel Bayern di Guardiola che farebbe sfracelli, là in mezzo tra Robben e Ribery ...

Azor