Barbuto e agile, l'egiziano Mohamed Salah fa esplodere il St. Jakob |
Paradossale, ma non imprevista, la situazione di Napoli e Juventus, comparativamente considerata. I bianconeri, in un girone di difficoltà medio-bassa, sono riusciti finalmente a raggranellare tre punti al termine di 90 minuti di noia estenuante, faticando a piegare la resistenza del Football Club Copenaghen, terzo nella Superliga danese; basterà ora non perdere a Istanbul ma, come da risalente tradizione, le difficoltà juventine in Europa compensano un comodo signoreggiare domestico. Il Ciuccio, invece, è riuscito a vincere tre partite vere nel girone della morte, ma ora dovrà probabilmente schiantare i Gunners sotto una montagna di reti per evitare il precipizio nel purgatorio dell'Europa League. Obiettivamente, l'impresa pare ardua. E' il destino delle neofite; lo stesso che, sino all'anno scorso, caratterizzava le campagne continentali del City, club irroratissimo di stelle ma penalizzato dalla propria storia e quindi dal ranking. Dal canto suo, il malinconico autunno del Milan ritrova blasone e sprazzi di classe sull'ampio rettangolo di Celtic Park. E' bastato mantenere saldi i nervi e costante la concentrazione mentale per neutralizzare le velleità degli scozzesi, il cui modo di stare in campo è invariato da decenni; Mario e Riccardino insieme (se uno si 'tranquillizza', e se l'altro mantiene voglia e brillantezza), e preferibilmente in azioni di contropiede, possono fare molto male a difese anche più attrezzate di quella celtica. Vedremo.
Di questo quinto turno restano negli occhi soprattutto alcune pennellate d'autore: ieri sera il balletto di Drogba a preparare un assist di esterno destro per Bulut, giocata degna di Pelé; la meravigliosa e fortunata (quanto sostanzialmente inutile) serpentina di Isco; le ormai consuete rifiniture di Rooney, vero hombre-orchestra del rigalleggiante United, imbattuto da un po'; martedì, una sgroppata old style di Kakà, accelerazione bruciante e shoot a girare fuori di un nulla; e naturalmente i rovesciamenti di gioco a velocità pazzesche del Borussia, capaci di mandare in apnea (e alla lunga in asfissia) qualsiasi avversario. Aubameyang e Mkhitaryan sono i nomi - non ignoti, e più difficili da scrivere che da pronunciare - dei nuovi astronauti mandati in orbita da Kloppo.
Mans