"Risultato inglese" dicevamo in Italia negli anni 1970s, quando da noi fioccavano squallidi 0:0 in un campionato modesto assai (e che solo la nostalgia lascia credere migliore), per indicare i 2:0 che si leggevano nelle cronache della First Division e che ogni tanto si riuscivano anche a sbirciare grazie alle televisioni straniere di "confine" (Montecarlo, Capodistria, Svizzera Italiana). E 2:0 è stato in questa andata degli ottavi di CL per gli squadroni inglesi: Arsenal 0:2 dal Bayern, City 0:2 dal Barça, United 0:2 dal Pireo. Solo il Chelsea tutto difesa e contropiede di Mourinho ha limitato i danni (1:1) col Galatasaray. Speranze di riscatto al lumicino. Se va bene passeranno al turno successivo solo i Blues. Una mattanza epocale, in questo secolo, per i club di Premier.
La disparità tra prime e seconde dei gironi è già stata rilevata e spiegata in altre sedi [vedi]. Ma se dovesse essere confermata anche nei prossimi anni sarebbe la conferma della crisi di un formato commerciale - giocare un torneo tra le migliori squadre europee e non solo tra le vincitrici dei campionati - che ha vissuto il suo picco tra anni 1990s e primi 2000s. Il problema è che dal 2009 il turbo capitalismo pallonaro ha creato un'élite ristretta di superclub [leggi], che stanno relegando al ruolo di sparring partners club di nobile tradizione europea.
Lara Croft festeggia come il suo avatar l'ennesima mirabolante doppietta televisiva |
Nella crisi europea, la nostra pena è che i club italiani sono ormai scaduti a tal punto da non essere nemmeno più in grado di arrivare a questi turni farseschi. Il Milan rischia di non passare di fronte a un Atletico ormai scoppiato dopo il protratto eretismo del primo semestre. In serie B la Juve spezza finalmente le reni ai turchi; il Napoli rischia di essere messo fuori dai gallesi; la Fiorentina subisce pure un paio di reti da sconosciuti danesi (senza scandali arbitrali); la Lazio ne prende tre dai bulgari e il suo allenatore dichiara giulivo: "abbiamo fatto la partita che avevamo preparato".
Come avrebbe detto Gianni Brera: "A terra siamo noi con le nostre vergogne".
Azor