16 febbraio 2014, Ashburton Grove, London Un gol finalmente "pesante" di Poldo |
La "fantastica" partita del Chelsea a Manchester (1:0) in Premier è solo un pallido ricordo di fronte al netto 2:0 rifilatogli dai Citizens in FA Cup. La demolizione dell'Arsenale londinese operata dal Liverpool in casa propria (5:1) è stata ribaltata fuori casa dai Gunners con una tenace prestazione di gamba e di testa (2:1). Alla fine il bilancio vede l'eliminazione dalla prestigiosa FA Cup sia del Chelsea sia del Liverpool e una classifica in Premier ancora tutta aperta: le quattro di testa sono raccolte in soli 4 punti a 12 turni dalla fine. E tutto può ancora succedere.
Provando a "storicizzare criticamente" si può intanto osservare che - avendo tutte messo in campo le 'seconde linee' - gli organici migliori sono forse quelli del City e dell'Arsenal. Che è la tesi - ex ante - di Mourinho e di Rodgers. Ma è vero solo in parte: per dire, ieri Łukasz Fabiański ha giocato anche meglio di quanto non faccia mediamente il pur ottimo titolare Wojciech Szczęsny. C'è anche dell'altro, in realtà, e non di tattico. Bensì di psicologico: l'approccio alla gara (presupponente nel City di Premier, molle nel Chelsea di FA Cup, feroce nel Liverpool di Premier, determinato nell'Arsenal di FA Cup, etc.). Che è qualcosa di non predittivo nemmeno per i protagonisti. E che rappresenta la vera inquietudine professionale degli allenatori, perché è un dominio ignoto su cui possono influire poco.
Di tale incognita sono consapevoli tutti gli allenatori, ma gli approcci sono diversi ovviamente. Basti pensare ai metodi di Herrera e di Rocco, ormai entrati nel luogo comune. Dei managers dei quattro club inglesi in questione, la soluzione più nota è quella di José Mourinho: la guerrilla permanente, la ricerca rabdomantica del nemico, l'eversione strategica del linguaggio, come aveva colto finemente Edmondo Berselli [vedi]. Al suo confronto le "vittime" balbettano, e un maldestro imitatore come Antonio Conte finisce col ragliare.
E' possibile che alla fine vinca il titulo Mourinho: la Premier è infatti il suo habitat ideale perché, come il discorso pubblico dello UK, è "politicamente corretta", inibita e sostanzialmente ipocrita. E un personaggio non ipocrita, disinibito e politicamente libero come José non può che dominarla. Ma ci torneremo sopra. Intanto continuiamo a goderci una stagione agonistica memorabile.
Azor