5 novembre 2013

Il dodicesimo uomo

Fettine di coppa - quarto martedì 2013-2014

5 novembre 2013, Juventus Stadium, Torino.
Juventus-Real Madrid 2:2 (1:0)
L'incultura del pubblico che frequenta gli stadi italiani è nota ed è emersa, in tutto il suo fulgido autolesionismo, nel corso di Juventus-Real Madrid. E' stato il dodicesimo uomo, ma ha giocato per gli spagnoli. In nessuna arena europea, in partite di questo livello, un giocatore avversario è programmaticamente fischiato per novanta minuti ogni volta che è in possesso di palla - altrove è un atteggiamento riservato alle faide locali. Al Bernabéu salutarono l'uscita dal campo di Pirlo con una standing ovation; allo Juventus Stadium hanno ricambiato la cortesia accogliendo Cristiano Ronaldo come fosse il male assoluto, credendo di esorcizzarlo o (perlomeno) di innervosirlo. Impressionante la portata sonora delle bordate che scendevano dagli spalti, specie nei primi minuti, quando la sfera passava dai suoi piedi. Ma l'effetto è stato di stimolarlo - il match era di quelli da cui lui, storicamente, si astrae - e di tenerlo sempre in partita, molto più concentrato del solito, molto più 'cattivo' del solito, e in fin dei conti letale. Letale come normalmente è solo quando ha di fronte il Rayo Vallecano o il Real Saragozza.

E' un XI del quale non conosciamo ancora la vera dimensione, quello che Carletto sta faticosamente cercando di trasformare in una squadra. Viceversa, la Juve sta lentamente declinando, per usura agonistica; può ancora mettere intensità nella pressione e tenere alti i ritmi di gioco, ma in fasi sempre più frequenti e sempre più lunghe della partita intensità e ritmo calano fino a spegnersi del tutto o quasi, e diventa palese la modestia tecnica di alcuni interpreti - il disimpegno che è costato il pari all'inizio del secondo tempo è al riguardo illuminante. La differenza tra questa Juve e - per dire - quella che schiantò il Chelsea un anno fa di questi tempi è molta. Può ancora qualificarsi per gli ottavi, ma è difficile immaginare possa far meglio della stagione scorsa. Dagli altri campi, poco di rilevante. Rimane in stand-by il girone A, grazie ai pareggi esterni (a reti bianche) di United e Leverkusen; va invece segnalata la sconfitta del Benfica in terra greca, proprio il giorno in cui CR scavalca Eusebio nella fasulla classifica all times dei marcatori di coppa. Per il Portugal, il rischio di non portare almeno una squadra agli ottavi è ora altissimo.

Mans