2 febbraio 2015

Gli squadroni della necropoli

Cartoline di stagione: 22° turno 2014-15

La partitissima di questo turno, come si sa, era in cartellone sabato a Stamford Bridge. Con le unghie e con i denti, il Chelsea ha respinto l'assedio dei Citizens. Una resistenza stremata e sfibrante, agevolata però dalle cilecche del Kun. Mou ha ripresentato il pullman, ma sta portando lentamente i suoi in prossimità dell'asfissia agonistica. Rischia qualcosa, se non cessa di praticare un incomprensibile mobbing nei confronti delle presunte seconde linee; specie perché in Champions lo attende il PSG e dunque l'ottavo teoricamente più difficile tra quelli sorteggiati per le quattro grandi d'Europa. Vista la sua abitudine al foto-finish primaverile, punto qualche centesimo sul City. 

Zouma è più alto di Milner e sui palloni che spiovono si comporta così

Ma veniamo subito alle frattaglie di casa nostra. Ecco che finalmente, alla ventunesima giornata, la scrematura in alto sembra compiuta, i primi tre posti destinati secondo logica, nel logico ordine che è poi il medesimo dell'anno scorso. Dunque un solo motivo tiene accesa la fiamma dell'interesse (per così dire) nella malinconica Serie A italiana, stagione 2014-2015: chi riuscirà a fare peggio tra Milan e Inter? 

La necropoli è disorientata, il popolo dei bar-sport disincantato, ma i giornalisti-tifosi dei talk-show in onda sulle antenne locali osservano il duello con partecipazione ostinata e crescente. Con sarcasmo ma senza ironia.

Dal canto nostro, abbiamo solo poche notazioni da proporre.

I due club, curiosamente, quest'anno non hanno provato a indebolirsi nella cosiddetta 'finestra di mercato' di gennaio con reciproche e mirate cessioni di giocatori: l'Inter ha scelto, a questo scopo, di puntare su Podolski (accolto trionfalmente a Linate dalla torcìda come fosse un Rummenigge), mentre il Milan ha identificato in Bocchetti il prospetto ideale per aggravare uno dei suoi problemi sempiterni (il quarto di sinistra della linea difensiva).

Inoltre, le due rose sono fitte di misteriosi pedatori. Da Hernanes a El Shaarawy, il cui valore è ormai imponderabile; Juan Jesus e Zapata, viceversa, costituiscono ronziname garantito e sicuro. A ragione qualcuno si domanda perché debbano guadagnare quattrini per maltrattare palloni. 

Le due truppe sono dense di giocatori presi a prestito, e non è mai chiaro se vi sia o meno l'obbligo del riscatto (è possibile che i dirigenti non la dicano tutta giusta, quando mettono a segno i loro 'colpi'). Il Messi delle Alpi. Destro. Van Gingel (boh!). Il già menzionato e famosissimo Podolski. 

In entrambe le rose vi sono giocatori di qualità accertata, quasi alta se non proprio assoluta. Kovacic e Shaqiri e Icardi, Menez e Cerci e Bonaventura. Così almeno si dice. Questa è gente - si dice - che i tifosi di almeno quindici/sedici squadre di serie A possono solo sognare di vedere con la maglia preferita. Si dice, tanto per dire qualcosa.


I due allenatori hanno idee chiarissime (e molte alternative all'idea principale) che non riescono a mettere in pratica, e stanno peggiorando il rendimento degli allenatori cui sono subentrati - in ciò si riconoscono benissimo le strategie societarie. Ma nessuno si sogna di rimpiangere Seedorf o Allegri, Mazzarri o Stramaccioni. Anzi, i due ora al timone godono di un credito pressoché illimitato presso i fideles dell'una e dell'altra parrocchia, per ciò che hanno dato temporibus illis (uno in panca, l'altro in campo).


Milan e Inter sono, in Serie A, le squadre che giocano il calcio più inguardabile. Un calcio osceno, pornografico, offensivo del comune senso del pudore - se ancora esiste qualcosa che in Italia possa essere definito 'comune' e considerato 'pudore'. Le cose cambieranno, prima o poi, si dice; i cicli - anche quelli negativi - prima o poi finiscono. E se invece, questa volta, il ciclo si fosse definitivamente assestato?

Chiazze di colori vivaci al Meazza
Ieri, in questa corsa al peggio, ha fatto meglio l'Inter. Finalmente ha interrotto la tradizione delle goleade contro il Sassuolo. Tre a uno (per il Sassuolo). Tre a uno anche per il Milan: persino il Parma è più male in arnese dei rossoneri. Al Meazza, prima della partita, non si trovava più un biglietto - nel senso che devono aver rinunciato persino a metterli in vendita. In un clima già spettrale, il silenzio calato quando Nocerino (si noti: uno dei reprobi centrocampisti scaricati e rimpiazzati da rottami - giovani e stagionati - del Chelsea), con gesto da attaccante di razza, segnava il gol del momentaneo uno a uno parmense, era lo stesso che si potrebbe ascoltare facendo due passi tra i viali del Cimitero Maggiore nel cuore della notte. 

Mans