11 febbraio 2015

Cinque partite, quindici punti

Oje vita mia

Il successo del Napoli domenica scorsa contro l'Udinese ha confermato lo stato di ottima forma raggiunto dagli uomini di Benitez dopo un inizio stagione che, con il mancato passaggio del preliminare di Champions League, ha depresso oltre ogni misura condivisibile il pubblico e i media locali. A partire dalla vittoria della Supercoppa esotica, il Napoli sembra aver cambiato la propria disposizione mentale verso le partite, riducendo le distrazioni difensive, riuscendo finalmente a trovare maggiore equilibrio nella mediana, che pare riesca ora ad arginare meglio l'offensiva avversaria. E sorprende che sia proprio grazie al 'pacco di ritorno' Gargano e al povero David Lopez, accolto dal tifo napoletano con una serie di tweet velenosi [vedi]; sono proprio loro a garantire quell'atteggiamento più 'italiano' (come a dire, 'finalmente provinciale!') che da più parti la stampa locale chiedeva a Benitez, come se il professore di calcio spagnolo desse più retta ai giornali di area partenopea che al suo cuscino... [vedi]. Anche sulla fascia sinistra bassa abbiamo finalmente un paio di mancini che possono alternarsi senza che l'uno faccia rimpiangere l'altro e soprattutto senza adattare dei destrorsi, grazie all'arrivo di Ivan Strinić. Altro acquisto di gennaio è stato Manolo Gabbiadini, che è andato a infoltire la zona più avanzata della squadra che non necessitava di rinforzi se non per sostituire l'infortunato Lorenzo Insigne, mancato proprio nel suo momento di forma migliore.

Sarà amore eterno? Lo scopriremo in estate ...

Il Napoli è dunque la squadra che ha raccolto più punti in campionato, piegata solo dalla Juventus al San Paolo, e si trova a lottare su tre fronti, esattamente come l'anno scorso: accesso alla Champions League in campionato, sedicesimi di Europa League e semifinali di Coppa Italia. Differenze rispetto all'anno scorso? Due punti in meno nella massima competizione nazionale, ma soli quattro di distanza dal secondo posto. E ci sono due trofei in più in bacheca, che costituiscono il 20% del totale raccolto in oltre 80 anni di storia (escludendo le coppe di secondo piano).

L'Udinese all'andata aveva compiuto un vero e proprio scippo approfittando della solita distrazione difensiva, massimizzando l'unico tiro in porta con una rete e vincendo. Per il ritorno Benitez si affida a un minimo turn-over schierando Rafael in porta con davanti Albiol e Britos (oramai ribattezzato 'Brivitos' dai supporters partenopei), che può quindi rientrare nella sua posizione prediletta abbandonando la fascia ora affidata a Ghoulam, reduce dalla Coppa d'Africa, e a Maggio sulla destra. Inler e Gargano sulla mediana con Hamsik avanzato e supportato dal mancino Gabbiadini a destra e dal destrorso Mertens a mancina, mentre la punta è Higuain, in una condizione spettacolare come mai si era visto a Napoli. Saranno proprio i due esterni d'attacco dai piedi invertiti a realizzare due splendide reti nella prima metà del primo tempo, e per Gabbiadini è la prima rete davanti al suo nuovo pubblico; la seconda metà viene letteralmente regalata alla squadra ospite, che non esagera nell'approfittare di tanta generosità e stampa un tiro sulla traversa e uno poi lo piazza in rete grazie a Théréau con il contributo non proprio incolpevole di Rafael. Il pubblico del San Paolo è fin troppo abituato agli sbalzi di umore e al catastrofismo preventivo negli ultimi mesi e pertanto si va all'intervallo con diversi tifosi che manifestano il proprio disagio emotivo nei confronti del portiere, con insistenza particolare durante la sua canonica preghiera al fischio dell'arbitro. Insomma, sembrava che il 2 a 1 fosse a vantaggio dell'Udinese.
Nel secondo tempo il Napoli torna in campo più carico e riesce a schiacciare i friulani ma, come spesso è capitato nella gestione Benitez, al sostanzioso indice di pericolosità non equivale un adeguato numero di reti [vedi]. L'unica che arriva è ad opera di ancora di Théráu e sempre nella stessa porta, giusto per ricambiare il favore a Rafael e limitare le proprie prestazioni in termini fantacalcistici, fermando il risultato sul 3 a 1 che consente al Napoli di restare a 4 punti dalla Roma al secondo posto e di allontanare di altri 2 punti le quarte (ora Sampdoria e Fiorentina a meno 7).
Il tabellino dei fuochisti è scarno:
  • 2 bombe carta (in Curva B)
  • 5 fumogeni (3 in curva A e 2 in B, uno dei quali lanciato infine su un diffusore sonoro posto sulla pista di atletica). 
Si segnala comunque il perfetto lavoro delle forze dell'ordine per il sequestro (temporaneo) di una pericolosa bandiera inneggiante all'eversivo tecnico partenopeo [vedi].

Pope