Leo sussurra nell'orecchio destro di Romero quel che si potrà sapere solo leggendo questa cartolina fino all'ultima riga |
Nulla, ma in realtà quasi nulla.
Quasi nulla? In realtà molto. A pensarci bene, molto. Quasi tutto. Anzi: tutto. E toccava dunque a Mascherano di pagargli la pizza, perché senza Leo difficilmente l'Argentina sarebbe arrivata negli ottavi e poi nei quarti e poi (soprattutto) in semifinale e quindi in finale. Anzi, soprattutto in finale.
Perché? Semplice. Senza Leo l'Olanda avrebbe giocato diversamente. La sola presenza in campo di un tale spauracchio ha convinto Luigi van Gaal a schierare i suoi bene coperti, onde nulla rischiar. Troppo tardi ha capito che il de cuius non era in giornata di vena poetica e vagava per il campo come fosse terra sconosciuta e straniera da esplorare senza mappa e senz'acqua e senza sapere come e perché il destino l'avesse scaraventato così lontano da casa. Troppo tardi Luigi van Gaal ha sussurrato ai suoi che la partita forse si poteva anche vincere, che non era obbligatorio pareggiarla e poi rischiare di perderla ai calci di rigore. Troppo tardi. Robben ha schiumato rabbia per novanta minuti e si capiva benissimo che, fosse dipeso da lui, gli Oranje avrebbero giocato in modo diverso. Non fosse dipeso dalla tigna, dalla concentrazione e dalla scelta di tempo di Mascherano, Robben avrebbe fatto esplodere la santabarbara al novantesimo, quando era finalmente riuscito a sgommare oltre le trincee biancocelesti.
Il tackle più importante di Brasil 2014 |
Leo invece dal dischetto ha segnato. Era il primo della lista argentina, ovviamente. Il penalty psicologicamente più importante, proprio perché calciato dopo l'errore olandese. "Se ne pari un altro, ti pago la pizza", ha detto Leo a Sergio Romero prima di tornare verso il centro del campo a guardare con gli altri la fine del film. Un fuoriclasse si vede anche da questi dettagli.
Mans