Oranje 2014: una sorpresa? O un eterno ritorno? |
Agli ottavi sono tornate a casa il Cile (sfortunato), l'Uruguay (modesto), il Messico (buono ma limitato), la Grecia (epica ma senza qualità), la Nigeria (atletica), l'Algeria (memorabile e sfortunata), la Svizzera (modesta) e gli USA (più tattica che tecnica). In questo turno meritavano maggior fortuna solo Cile e Algeria, ma erano da semifinale?
Ai quarti sono tornate a casa la Francia (scioltasi al dunque), la Colombia (travolta dall'impeto verdeoro), il Belgio (inesperta a questi livelli) e la Costa Rica (che dopo i fasti ha puntato ai rigori senza più osare). In questo turno hanno pagato dazio le due squadre attese come possibili "sorprese": Cafeteros e Diables rouges. Un loro approdo alle semifinali sarebbe però equivalso, più o meno, a quello dell'Olanda, palmarès a parte: ma non hanno subito torti lungo strada.
Alla fine, dunque, si confrontano come sempre il calcio europeo e quello sudamericano. Impressiona un ricorso: nell'ultimo torneo svoltosi a quelle latitudini, Argentina 1978, tre nazionali arrivarono come oggi in fondo: Brasile, Olanda e Argentina; al posto dell'Italia, ahinoi, ora c'è la Germania. Storia immobile? Forse. Storia contemporanea? Olanda e Germania erano tra le quattro anche in Sudafrica 2010, il Brasile in Asia nel 2002, l'Argentina vi manca invece dal 1990.
Rispetto ai tornei più recenti sono mancati all'appello Spagna e Uruguay (2010), Italia, Francia e Portogallo (2006), Turchia e Corea (onde anomale del 2002). Sempre presente la Germania che, vista la qualità del gioco espresso finora (ricalcato su quello del Bayern guardiolano), appare a questo punto la favorita. Vincesse, non demeriterebbe certamente il titolo. Soprattutto sarebbe un grande scorno per chi, in questi ultimi due anni, ha ripetutamente dato per morto il tiki-taka ...
Azor