5 luglio 2014

Madeleine

Il 30 giugno 1990, allo Stadio "Artemio Franchi" di Firenze, la Jugoslavia giocò la sua ultima partita ad un Mondiale. Nessuno lo avrebbe immaginato. Come non avrebbe immaginato che sarebbero poi dovuti passare 24 anni per rivedere l'Argentina vincere un quarto di finale.

30 giugno 1990, Stadio "Artemio Franchi", Firenze
Fu una brutta partita, come tante altre di Italia 90, finita in bianco ai rigori [Cineteca]: Maradona sbagliò il suo ma ciò non pregiudicò il passaggio dell'Albiceleste alla semifinale contro l'Italia, prevista a Napoli il 3 luglio. A Firenze, il pubblico lo aveva fischiato a lungo durante la partita. Forse anche per reazione Diego dichiarò guerra affermando che gli italiani si ricordavano di Napoli solo quando faceva comodo, dimenticandosi per il resto del tempo dei suoi problemi [vedi]. Sarebbe finita coi fischi romani all'inno nazionale argentino ...

In tutt'altro clima, ma con un'altrettanto brutta partita, oggi, all'Estadio Nacional di Brasilia, l'Argentina è tornata a qualificarsi per una semifinale dei Mondiali [Cineteca]. Quel giorno a Firenze Maradona non contribuì molto alla vittoria, come oggi non vi ha contribuito Messi. Ma poco importa. Nel frattempo la Jugoslavia si è dissolta, il mondo è drammaticamente cambiato, e siamo tutti un po' più poveri e privi di futuro. Ma il Mondiale continua a svolgere la sua funzione confortante di scansione del tempo, di periodizzazione della nostra vita. Quel giorno eravamo allo stadio. Oggi ci accontentiamo di essere ancora qui, a beneficiare della infinita bontà di Eupalla: allora volevamo ammirare il Pibe, oggi il suo erede. Sempre sia lodata.

Azor