19 gennaio 2015

Sfiancante week-end pedatorio per il voyeur

Cartoline di stagione: 20° turno 2014-15

Il tranquillo week-end del voyeur inizia nel pieno pomeriggio di sabato. Al Liberty Stadium di Swansea - pensa, lui - sarà certo una bella partita. La faccia del portoghese è buia; si prende le sue abituali bordate di fischi e si siede in panca, dopo aver salutato il coach gallese, del quale probabilmente non conosce il nome. Beh, in capo a cinque minuti la sua espressione si è già rilassata. Appena iniziata, la partita è già finita. Grazie a errori di palleggio pacchiani dei castroni di casa, che poi concedono anche spazi immensi al contropiede scherzoso del Chelsea. Cosa c'è da guardare? Nulla.

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A questo punto, mancano quasi due ore alle 18. Si va al Castellani di Empoli. Certo, l'Inter rimessa a nuovo dal Mancio attrae. Poldi è un'attrazione a prescindere, in sé e per sé. Trascorrono novanta minuti, non si vede uno straccio di azione da gol. Bei salvataggi in extremis di Campagnaro, Vidic, Andreolli, soprattutto Handanovic. La metà campo dei toscani è abbandonata come una spiaggia romagnola a fine settembre. Ci rifaremo con Palermo-Roma, pensa il voyeur. Ah, Totti non gioca. C'è, invece, Iturbe: due palloni e ci si chiede per l'ennesima volta come sia possibile spendere tutti quei quattrini per lui. Invece, Dybala e Vazquez sono una gioia per gli occhi. Corrono e toccano. Palloni di fino, scambi stretti. Spettacolo. Poi si stancano. Destro pareggia, e il voyeur si addormenta.

Domenica. A mezzogiorno, il Real. Una specie di derby, col Getafe. Ci sono statistiche da aggiornare. Doppietta di Lara, dunque la sua proiezione finale rimane superiore ai sessanta gol in una sola Liga. Una passeggiata, per i Blancos. Anche per quelli del Barça, al Riazor. Un tempo era difficile uscire vivi da lì. Oggi persino Messi banchetta. Prima, tuttavia, bisognava monitorare l'aggravamento della situazione del Milan. Arriva l'Atalanta al Meazza. E' malmessa di suo, ma il Milan è un ricostituente per ospiti di questo tipo. E' la farmacia (non in senso zemaniano) delle provinciali. I bergamaschi trovano almeno una decina di ripartenze potenzialmente letali, in superiorità numerica. Ne sfruttano solo una, bontà loro. Fischi assordanti. Menez? Il vanitoso francese ha giocato da solo. Inzaghi dovrebbe metterlo in guardia. Dovrebbe dirgli qualcosa di questo tipo: hai un quarto d'ora di tempo, se fai il veneziano ti tolgo. Non ha il coraggio (di dirlo e di farlo), si vede. Partita da piangere, per pochezza tecnica. "La prossima volta", pensa il voyeur, "guardo Acqui-Novese, ci sarà pure uno streaming".

"Non è vero! Ho colpito di fronte, anzi di sopracciglio!"
Happy hour all'Etihad. Anzi, al 'City of Manchester'. C'è qualcuno disposto a scommettere un penny sull'Arsenal? Quasi quasi. I Gunners sono imprevedibili, un po' come l'Inter, non a caso si sono messi d'accordo facilmente su Podolski. Infatti. Il City preferisce stare un po' a distanza dal Chelsea. Gli piace rinvenire in primavera. Va detto che il rigore non c'era, Kompany è fuori condizione, lento e appesantito, ma Monreal si è chiaramente buttato. Uno a zero per l'Arsenal. Ma perché Silva e Aguero devono per forza entrare in porta col pallone? Poi il solito Hart finge di non vedere una modesta inzuccata di Giroud (ma no, l'ha presa col naso). Due a zero per l'Arsenal. La Premier è in ghiaccio, o così almeno pare. Se ne riparla, appunto, in primavera.

Preview
Bene. Ci si può forse aspettare qualcosa, da Juventus-Verona? Non scherziamo. Lo Stadium mette la tremarella a quasi tutti i giocatori della serie A. Quasi tutte le squadre della serie A guardano le statistiche, e decidono di aver perso la partita prima ancora di partire per Torino. Ci pensano per una settimana, si fanno domande  sul numero dei gol che incasseranno. Il Verona, poi, c'è appena stato (tre giorni fa: scherzi del calendario!) per gli ottavi di Coppa Italia (che, naturalmente, vengono di default giocati in casa della squadra teoricamente più forte. Questo succede solo in Italia, inutile chiedersi perché), e ha perso sei a uno. Giustamente, dopo tre minuti sono già sotto di due. Finisce quattro a zero, e finisce (era ora!) la tournée in Piemonte dei veronesi. Ah, anche lo Stadium non credeva ci fosse una partita vera, e dunque si è riempito solo a metà.

Larghi vuoti anche al Vélodrome, del resto alcuni forti pedatori dell'OM sono in Africa. Il voyeur si spegne e si riaccende, si addormenta si sveglia e si riaddormenta, purtroppo per lui tutti i gol sono concentrati negli ultimi cinque minuti, e sono addirittura tre; ma a quel punto, anche la notte incalzava, nemmeno troppo timidamente, e le voci dai campi d'Europa si spegnevano, producendo echi e lontananze.

Domani è un altro giorno. Domani, Monday Night!

Mans