L'ultima coppa internazionale vinta dall'Inter |
Questo per dire che, al di là delle apparenze, la scelta di Massimo Moratti è una scelta al ribasso. In uno di quegli articoli che non sono richiamati in prima pagina (per evitare problemi con le società), Luigi Garlando descriveva sulla "Gazzetta" di domenica 26 maggio 2013 (p. 25) molti retroscena della stagione nerazzurra: voci e fatti che evidentemente i giornalisti conoscono, ma si guardano bene dallo scrivere se non a posteriori (per evitare guai con i diretti protagonisti). In breve: Cambiasso si sarebbe schierato contro Stramaccioni dalla 2a di campionato, quando fu tenuto fuori per i ritmi blandi; lo stesso Cuchu, che ha il medesimo stipendio di Sneijder, non viene "sacrificato", e se ne va l'olandese (in una pantomima stucchevole), togliendo altra qualità al gioco della squadra; i vecchi del gruppo avrebbero più volte richiesto di frenare i carichi in allenamento per tutelare i muscoli ormai logori dei senatori, mentre giocatori potenti come Guarin avrebbero avuto bisogno del contrario: da qui il crollo atletico e la filiera interminabile di guai muscolari; le vacanze di Natale infinite richieste (e ottenute) dai boss argentini; Cassano, che sa che Stramaccioni ha in mente una squadra giovane, aggressiva e dinamica, punta al rinnovo e si schiera, insieme col procuratore di entrambi (Bozzo), parlando ogni giorno di Mazzarri nello spogliatoio; finirà a cazzotti con Strama, come è noto; la solitudine di Stramaccioni nei dopo partita davanti alle TV (mai visti Fassone o Branca). E fin qui siamo, tutto sommato, all'ovvio. Se non lo sapevamo lo avevamo immaginato.
La voce peggiore è però un'altra. Stramaccioni avrebbe chiesto a Moratti più giovani e più qualità in squadra, uno staff fidato e dirigenti più presenti e solidi. Prima di Inter-Udinese erano uscite, infatti, sui giornali indicazioni in tal senso: l'idea di un 4-3-3 europeo, con tre soli acquisti di qualità: un terzino destro (al posto di Zanetti), un centrale di mezzo (al posto di Cambiasso) e un'attaccante veloce (al posto di Cassano). Il 2:5 è stata la risposta sul campo, un siluro inequivocabile, della vecchia guardia.
Asado mio Come si cucina uno spogliatoio |
Le premesse per un altro biennio di avvitamento, fino a quando non scadranno i mega contratti a Chivu, Samuel, Zanetti, Cambiasso, Stankovic e Milito, ci sono tutte. Nel maggio 2010 i vecchi campioni batterono il Bayern al Bernabeu: in tre anni gli avversari hanno giocato due finali di Champions, alzato la coppa e vinto campionati; Moratti ha invece dilapidato un patrimonio. Per un motivo di fondo: l'Inter non è una società ma una corte rinascimentale. Ma questa è un'altra storia (e ci torneremo sopra).
Azor