Fettine di coppa: secondo martedì 2013-2014
Si era già avuta conferma al Bernabéu, nel derby di Madrid: mettere sotto l'XI del 'Cholo' è dura, durissima. E anche quando sembra tu riesca a mettere la gara sui binari sperati, i Colchoneros trovano risorse e cattiveria in grado di riportarli a galla: e a quel punto saranno loro a cacciarti con la testa sott'acqua. E' accaduto ieri sera a Oporto. Vincere qui non è mai facile. Vincere in rimonta, un'impresa. A nulla è valso il bel gol di Jackson Martínez - colombiano, uno dei numerosi talenti di quel paese ingaggiati dai club europei (lui era già noto, ma ne spunta uno a partita), ciò che aggiunge curiosità per il prossimo mondiale: pronostico sin da ora una semifinale tra Colombia e Belgio ... -, e lo schema su calcio franco che ha prodotto il due a uno è un autentico capolavoro. Credo abbia sorpreso tutti, per come è stato perfettamente dissimulato.
Quanto al resto, partite un po' noiose e un po' scontate. All'Emirates si è percepita chiaramente la differenza di ritmo tra una squadra (di vertice e in forma) della Premier e una (di vertice e in forma) della Serie A. In pochi minuti i Gunners hanno schiantato il Ciuccio (anche se l'assenza di Higuain un'incidenza ce l'ha: merito del Napoli, comunque, non essere rimpatriato con uno score più umiliante), poi si è vista dell'accademia. Il ritorno in piena efficienza di Aaron Ramsey (solo 23 anni, è lui il pedatore gallese migliore, alla faccia di Bale) fa certamente una bella differenza, e lo stesso si deve dire di Ozil. Visto poi il rendimento di Giroud, a Poldo resteranno montagne di gol inutili da segnare nel campionato dei Reserve Team. Sul Milan è invece lecito glissare, anche se andrebbero glossate molte 'anomalie' difensive. E' al momento una squadra capace di soffrire ma non di giocare a pallone, e capace di salvarsi sempre (in un modo o nell'altro) negli istanti finali. Così, l'estrema unzione è sempre rimandata, e c'è sempre una partita da giocare, utile a coltivare speranze e illusioni.
Mans