30 agosto 2014

Euro Italia

Fettine di coppa: spareggi 2014-15

Dispiace. Non può non dispiacere a chi ama il calcio la brutta, quanto meritata, sconfitta del Napoli a Bilbao e la sua mancata qualificazione alla Champions League. Dispiace perché rappresenta un ulteriore tassello del precipitoso declino del calcio italiano. Un declino che sembra non avere fine. Da un lato lo avviluppano le spire della sua gestione politica, con il dominio dello status quo imposto da Galliani (videlicet Berlusconi) e Lotito e le scelte opinabili sul piano che dovremmo avere ancora il coraggio di chiamare "morale" per non arrenderci a quella "inciviltà profonda" di cui parla Mario Sconcerti [vedi] e che la più parte di chi vive di calcio sembra non percepire più tanto ne è assuefatto. Dall'altro è drammatico il crollo di risultati agonistici.

27 agosto 2014, San Mamés Barria, Bilbao
Campioni veri e immaginari
Nel ranking FIFA l'Italia figura ormai alle spalle di nazionali come la Grecia, il Cile, la Svizzera, il Belgio e la Colombia, per indicare i movimenti che molti "esperti" italici non esitano a ritenere "inferiori al nostro" nell'opinionismo diffuso nei talk show e nei social media. Nel ranking UEFA i club italiani sono ormai stabilmente dietro a quelli portoghesi e cominciano a essere incalzati da quelli russi e francesi. Gli stessi "esperti" continuano a ripetere che quello italiano è il campionato più difficile tatticamente. Ma è solo una favoletta consolatoria: quando le squadre italiane si confrontano con quelle che giocano in altri campionati ne escono ormai regolarmente sconfitte e, talora, travolte (come la Roma di Spalletti a Manchester, per fare solo un esempio).

Per restare al Napoli (terzo nella Serie A 2014), la squadra di Benitez ha subito un'umiliante sconfitta dall'Athletic Bilbao (quarto nella Liga 2014) sul piano tattico, ha mostrato sconcertanti carenze tecniche in molti singoli ed è stata rullata sul piano della corsa e dell'intensità. Una sentenza inappellabile. Eppure i commenti degli "esperti" italiani sono stati contraddittori: da un lato molti hanno evidenziato la sfortuna del sorteggio che ha opposto ai Partenopei una delle formazioni più forti (un dato inconfutabile) del turno; dall'altro molti altri hanno continuato a sostenere che l'avversario era comunque "alla portata" del Napoli. È infatti ancora diffusa una sottovalutazione della dimensione della crisi del calcio italiano: moltissimi, non solo tra i tifosi che commentano in rete ma anche tra gli esperti di grado giornalistico, continuano a sopravvalutare la qualità dei tecnici, dei giocatori e delle squadre italiane.

La vicenda della Juventus è emblematica. Il club ha stravinto gli ultimi tre campionati nostrani, ma ha mostrato tutti i suoi limiti nei confronti continentali: non solo in Champions ma anche in Europa League. Antonio Conte è ritenuto il migliore tecnico italiano, ma non ha ricevuto alcuna offerta dai super club europei (solo il Monaco gli ha fatto blande avances), ed ha dovuto ripiegare sulla Nazionale. La società è tra le pochissime amministrate da anni sul modello europeo, ma figura attualmente solo al 22° posto nel Ranking UEFA, ed ha evitato la terza fascia nei sorteggi dei gironi della Champions solo perché molte delle 21 squadre che la precedono non giocano in Champions quest'anno. Il mercato estivo ha avuto un tenore "conservativo", senza grandi acquisti (a meno di non voler considerare tale una promessa come Morata), anche perché i conti della società continuano a essere in rosso. Questo spiega anche la scelta forzata di un allenatore italiano, a stipendio abbordabile, come Allegri: un buon allenatore che ha fatto qualche stagione di coppa in Europa, ma un profilo di secondo piano a livello internazionale. E stiamo parlando del principale club italiano ...

Snob o partecipi?
La Roma, in Europa, non ha tradizione (è solo 55° nel ranking) e dunque è stata inevitabilmente sorteggiata in quarta fascia. Un po' meglio è andata all'Inter, che vive ancora del ranking delle stagioni 2011 e 2012 (è tuttora 23°), e che ha pescato i simpatici ragazzoni islandesi nello "spareggio" ed è stata inserita nelle teste di serie dei gironi di EL garantendosi un girone omeopatico. Il Napoli è 24° nel ranking ed ha trovato anch'esso un girone morbido in EL. La Fiorentina (67°) ha beneficiato della mancata iscrizione alla EL di almeno 25 squadre che la precedono nel ranking e ha pescato anche lei un girone "alla portata". Il Torino ha faticato oltre misura per avere la meglio sul modesto RNK Spalato e faticherà a passare il girone in cui è finito: il Copenhagen è 47°, il Brugge 82°, il Toro solo 136° e ha rischiato di essere eliminato dai 250° (i croati).

Tutto ciò sulla carta. Non tanto perché il ranking vale quello vale (ma è comunque indicativo) quanto piuttosto perché i protagonisti, i tifosi e gli esperti snobbano da sempre l'Europa League, preferendo scannarsi in campionato per entrare nei posti che qualificano all'acceso alla medesima per poi giocarla distrattamente con le riserve. Eppure la EL è ormai l'unica coppa alla portata delle squadre italiane. Di questo sarebbe opportuno che se ne facessero per primi una ragione i protagonisti, a cominciare dagli allenatori e dall'ambiente. Uno scenario per nulla remoto è infatti che vi possano retrocedere anche la Juventus e la Roma da febbraio: alla squadra di García occorrerà un miracolo per passare il girone (anche il sottovalutato - dai nesci - CSKA la precede di gran lunga nel ranking: è 31°), anche per la desuetudine a giocare una partita ogni tre giorni tra settembre e dicembre; la Juventus ha pescato avversari ostici, che la surclassano tutti (compreso il Malmö) sul ritmo, e l'Olympiacos è la squadra che ha fatto fuori dalla CL lo United agli ottavi nella scorsa edizione, nelle stesse settimane in cui la Juve se la vedeva con il Trabzonapor ... Ovviamente dobbiamo augurarci che entrambe accedano agli ottavi e che il nostro calcio non debba scendere ulteriori, umilianti, gradini.

Come è noto, da quest'anno la vittoria della EL sarà premiata dalla partecipazione diretta alla CL. Benitez, che l'ha già vinta, Mazzarri, che l'ha sempre snobbata, e Montella, che l'ha bene interpretata lo scorso anno, farebbero bene a considerare la possibilità di battersi non tanto per il periglioso terzo posto in Serie A (che da quando vale lo spareggio ha garantito l'accesso alla CL solo una volta su tre, al Milan nel 2013) quanto per la vittoria, più prestigiosa e più pesante, della coppa. Siviglia, Villareal, Tottenham, PSV - che sono le favorite per il trofeo in attesa di considerare il parterre delle terze dei gironi di CL - lo sanno benissimo e si batteranno con ancora maggiore determinazione di quanto non abbiano già fatto negli ultimi anni. I nostri club rappresentano invece un'incognita, perché hanno snobbato la competizione negli ultimi tre lustri, contribuendo alla precipitazione nel ranking per nazioni alle spalle non solo dei club tedeschi ma anche di quelli portoghesi. Il calcio italiano si gioca nell'Europa League di questa stagione una buona fetta del suo futuro. La sensazione è che i suoi protagonisti, tifosi inclusi, non ne siano affatto consapevoli. Ma speriamo di sbagliarci.

Azor

26 agosto 2014

Il destino della nobiltà minore

Cartoline di stagione: 3° turno 2014-15

Nel lungo weekend appena trascorso si sono avviate anche la Bundesliga e la Liga. Anch'esse, più o meno, hanno ricominciato là dove erano terminate. Se emerge un'impressione comune anche agli altri campionati europei già in corso è infatti quella relativa ai "super club" di seconda fascia. Quelli con fatturati alti ma non altissimi, per intenderci: non Real, Barça, Bayern, City, United, Chelsea e PSG, ma Atletico, Borussia Dortmund, Arsenal, Liverpool, Monaco, etc. Club, cioè, capaci di vincere titoli, ma non in grado di competere con il parco giocatori di cui dispone ormai l'élite ristrettissima in cui si è concentrato il grande potere dell'universo calcistico internazionale in quest'ultimo lustro.

25 agosto 2014, Ethiad Stadium, Manchester
Top player? Forse sì. Stevan Jovetić alla sua prima doppietta nella Terra Madre
Le prime partite ufficiali della stagione sembrano confermare che la "nobiltà minore" fatica da subito a tenere il passo su più tornei. L'Arsenal ha vinto bene il Community Shield ma ha subito claudicato in Premier, sia in casa alla prima giornata sia alla prima trasferta al Goodison Park (pareggio ripreso per i capelli negli ultimi dieci minuti). Il Borussia ha vinto in modo perentorio la DFL-Supercup contro un Bayern senza molti titolari ma ha perso subito in casa, alla prima, uno dei big match di stagione, contro il Bayer Leverkusen, tanto che il "Guardian" si spinge a scrivere (il 25 gosto!) "Is the Bundesliga over already?" [vedi]. L'Atletico vince meritatamente con grande ardore ("coppini" del Cholo all'arbitro compresi) la Supercopa de España contro il Real, ma impatta senza reti, alla terza partita in sette giorni, sul campo del Rayo Vallecano alla prima in Liga. Il Liverpool sciorina subito il suo bel gioco veloce e manovrato ma perde nettamente il primo big match della Premier in casa del City. Potremmo continuare con gli esempi: Bielsa, al Marsiglia, che lamenta di avere a disposizione una rosa ristretta a 18 giocatori; l'Ajax che in meno di due settimane ha perso sia la supercoppa olandese che il Klassiker con il PSV (in casa); il Napoli - Eupalla non voglia! - che rischia di non vedere la Champions; etc.

Bene inteso, anche il City, il Bayern e il Real hanno perso le rispettive Supercoppe nazionali, anche il PSG sembra faticare senza il suo "faro votivo" (come direbbe il Cholo), ma danno comunque l'impressione di poter riprendere presto il loro ruolo di leadership, una volta messo a pieno regime il diesel della rispettive rose. Fosse così l'esercizio di tecnomanzia rischierebbe anche quest'anno di essere molto semplice [vedi quello dello scorso]: City o Chelsea, Real o Barça, Bayern e PSG. Quanto alla Serie A? Ne riparliamo tra un mesetto, ma non andiamo lontani se diciamo o Juve o Roma. Speriamo ovviamente di essere smentiti e che come è riuscito a fare lo scorso anno l'Atletico, anche quest'anno un club cadetto rovesci le gerarchie.

Azor

19 agosto 2014

Chelsea Market

Cartoline di stagione: 2° turno 2014-15

Spalmato su quattro giorni, il secondo turno dei principali campionati europei ha visto cominciare anche la Premier. Tale e quale - quasi - a dove l'avevamo lasciata: con il City che vince grazie alla qualità dei suoi singoli; con l'Arsenal che fatica a chiudere le partite perché Wenger si ostina a lasciare in campo per un'ora un simpatico ragazzone, Sanogo, che di professione dovrebbe fare la punta ma che non segna nemmeno se accompagnato dai genitori; con il Liverpool che continua a tenere in altalena emotiva i suoi fans, e a risolvere solo grazie ai suoi giovani attaccanti pur orfani di Suarez; con lo United che comincia rendersi conto che Ferguson ha lasciato in eredità anche molti ronzini.

18 agosto 2014, Turf Moor, Burnley
Francesc Fàbregas Soler è tornato in cattedra in Inghilterra

Solo il Chelsea sembra diverso rispetto alla scorsa stagione: invece che inchiodare sullo 0:0 l'ennesima neopromossa, questa volta ha vinto e convinto. La cartolina arriva infatti dal Turf Moor, dove al Burnley è stato concesso solo il primo gol. Poi non c'è stata più storia per mezzora, e solo accademia nella ripresa. Lo scorso anno José Mourinho dichiarò più volte che la squadra non era all'altezza di vincere: e infatti non vinse nulla. Zeru tituli. Il mercato estivo è stato tra i migliori, se non il migliore, dei super club europei. Entrate per 96 milioni di euro (con la grande "stangata" ai quatarioti della Rive gauche: 49 solo per David Luiz) e uscite per 93. Saldo attivo di 3, al momento, con foglio di via anche per Demba Ba, Cole, Lampard ed Etoo, tra gli altri. Shopping alla boutique del Calderon: Courtois, Filipe Luis e Diego Costa. Rapidissima alzata di cornetta per chiamare Fabregas quando Wenger e Van Gaal titubavano. Telefonatina nostalgica anche al veterano ivoriano. Ora manca solo un centrale difensivo per pungolare i due titolari britannici e supplire ai loro acciacchi: i nomi in fumeria sono quelli di Benatia, Hummels, Miranda o Varane. Panchina al Turf Moor: Cech, Zouma, Filipe Luis, Mikel, Willian, Drogba e Torres. Forse solo Real e Bayern ne hanno di migliori quest'anno.

Al di là dei nomi è però il gioco che ha convinto. Finalmente non affidato solo alle corse palla al piede dei tanti piccoli trequartisti e alla finalizzazione di bolsi attaccanti, ma schemi più variati e affidati a un ispiratissimo Fabregas, arretrato accanto a Matic e dunque con enormi spazi davanti in cui lanciare i compagni, e a un Diego Costa che ha dimostrato subito di saper finalizzare come Torres non è più in grado di fare. Certo, il Burnley, come anche il Leicester sabato prossimo, costituisce un avversario morbido. Ma l'impressione destata è stata molto positiva. Probabile che José non esiti a parcheggiare di nuovo il bus a due piani in area quando tentato: è fatto così e ormai non ha più l'età per cambiare. Ma la direzione imboccata sembra quella giusta. Vedarèm.

Azor

11 agosto 2014

Bagliori agostani

Cartoline di stagione: primo turno 2014-15

La prima cartolina di stagione ci ricorda che la pedata agonistica è cominciata ufficialmente nello scorso week end in alcuni paesi coi quali l'Italia si gioca il ranking UEFA.

10 agosto 2014, Wembley Stadium, Londra
René Giroud ha appena messo il primo sigillo di stagione

In Eredivisie nulla da segnalare: risultati come da pronostico. Semmai il botto lo ha fatto il Prins Hendrik Ende Desespereert Nimmer Combinatie Zwolle, alias PEC Zwolle, ridente capoluogo della provincia di Overijssel (mercato di bovini e industria alimentare a farla ricca), 104 anni di storia pedatoria e zeru tituli fino al 20 aprile scorso: 5:1 all'Ajax pluricampione nazionale nella finale della Coppa d'Olanda. Vittoria bissata il 3 agosto scorso all'Amsterdam ArenA, grazie a un golletto di Stef Nijland, nel XIX Johan Cruijff Schaal, vulgariter la Supercoppa d'Olanda. Nei Paesi Bassi non si parla d'altro da giorni. E' come se il Cesena avesse battuto due volte la Juventus ...

A Wembley, invece, domenica 10 agosto, l'Arsenal ha fatto seguire alla FA Cup conquistata meno di tre mesi fa contro l'Hull anche il Community Shield, stavolta contro il City. E' calcio in agosto (non "d'agosto" come alle nostre latitudini) e dunque da prendere con le molle: ai Gunners mancavano Ozil, Podolski, Mertesacker e Walcott; ai Citizens Aguero, Zabaleta, Demichelis, Fernandinho e Kompany, in pratica l'intera difesa. Ma la differenza l'ha fatta l'atteggiamento in campo: determinato l'Arsenal, apatico il City, e 3:0 inequivocabile e meritato alla fine. Magnifico il gol di Giroud, primo bagliore della stagione. La cartolina ci segnala anche la naturalezza con cui Wenger ha venduto al Barça il giorno prima il capitano Vermaelen e ha fatto debuttare contro Dzeko e Jovetic un 19enne, Calum Chambers, con alle spalle solo 21 presenze in Premier con il Southampton. C'è chi lancia i giovani nelle finali, e vince, e chi li manda a giocare in provincia e non vince nulla da tempo.

Nello scorso week end è iniziata anche la Ligue 1, che è il solito campionato divertente, zeppo di quei giocatori che il neoeletto Presidente della FIGB non esiterebbe a chiamare Optì Pobà. Tecnicamente il livello del torneo è modesto come la Serie A, ma lì gli stadi sono pieni e i gol arrivano a grappoli. Il venereabile Stade de Reims ha pareggiato lo one-man-show di Ibra. Il Monaco, che ha liquidato Claudio Regolo in nome di un gioco più aperto e spettacolare che dovrebbe garantire Leonardo Jardim (che ha il merito di appartenere alla scuderia di Jorge Mendes, come Luigi De Canio aveva quello di appartenere alla GEA ai tempi di Moggiopoli), ha subito timbrato una sconfitta in casa all'esordio.

Ma la cartolina arriva dallo Stade Armand Cesari di Bastia (intorno al quale gli ultras marsigliesi hanno inscenato le loro miserie: 44 poliziotti feriti). Per fortuna, sul campo di gioco, bello show della squadra di Marcelo Bielsa che, in vantaggio 3:1, si è fatta raggiungere dagli isolani. Gianni Brera lo avrebbe irriso. Ma è da notare che i gol finali sono arrivati quando il "Loco" ha voluto essere prudente, passando a 4 la linea di difesa. Per un'ora, invece, si è vista una vera difesa a 3, senza diagonali a 5 di terzini, protetta da un'altra linea di 3, che scendeva a incastro in fase di non possesso al limite della propria area. Sei difensori, ma non 4 con due mastini davanti (come l'ultimo Milan di Allegri, per intendersi), bensì due linee mobilissime. Uno spettacolo, un altro bagliore. Che poi serva a vincere è un altro discorso: ma esprime un'idea di calcio originale. Tanto più preziosa di questi tempi, perché rara.

Azor

8 agosto 2014

Una stagione a tre?

L'estate scorsa la riconfigurazione degli assetti tecnici dei maggiori club europei era ruotata intorno a un esteso ricambio degli allenatori [vedi]. Per alcuni l'approdo su una nuova panchina si è poi rivelato positivo: Ancelotti al Real ha vinto la decima e la Copa del Rey; Guardiola al Bayern ha vinto la Bundesliga e 4 coppe; Pellegrini al City ha vinto la Premier; Blanc al PSG il campionato e le due coppe nazionali. Anche Benitez al Napoli ha vinto la Coppa Italia, e Martino al Barcellona, alla fin fine, almeno la Supercoppa di Spagna. Anche Moyes allo United ha vinto la Charity Shield ma poi è finito arrostito sulla panchina più rovente del mondo. Solo Mourinho al Chelsea non ha vinto nulla. Tra gli allenatori confermati Simeone all'Atletico ha vinto la Liga e fiammeggiato in Champions; Conte alla Juventus ha vinto scudetto e Supercoppa; Wenger all'Arsenal la FA Cup; e Klopp al Borussia la Supercoppa tedesca. Il comune denominatore di questi allenatori è l'appartenenza alla ristretta élite dei "super club" europei, destinati comunque a primeggiare.

Quest'anno la rotazione è più limitata. Le attese sono concentrate su Van Gaal allo United, su Enrique al Barcellona e su Bielsa al Marsiglia. Si tratta di tre allenatori di grande sagacia tattica. Checché ne dicano i gazzettieri italici - nessun dei quali s'accorse del modulo vintage (WW) che Luis adottò alla Roma, finendo poi ripudiato come capita a quasi tutti, anche ai marziani, nella città eterna - anche lo spagnolo è talentuoso e ricco di idee, fautore di un gioco qualitativo. Le novità tattiche non potranno che venire da loro quest'anno.

Archetipi del 3-5-2
Insieme con il Pep, che sembra voler adottare come modulo base il 3-4-3 sperimentato senza continuità nell'ultima annata catalana, potrebbe essere il ritorno della difesa a 3 la cifra tattica della stagione. Bielsa propugna da sempre il 3-3-1-3 (o 3-3-3-1). Van Gaal ha fatto vedere ai Mondiali come si giochi con Kuyt e Blind esterni di 4. Attenzione, però: non esiste una sola via alla difesa a 3.

La primogenitura, come ha ricostruito Jonathan Wilson, va ascritta a Carlos Bilardo e alla sua Argentina campione del mondo nel 1986: 3-5-1-1, con un libero e Maradona dietro a Valdano. Anche Beckenbauer schierò una difesa a 3 in quel Mondiale ma con 4 mediani e Matthaeus dietro a 2 attaccanti: già nel 1990, però, lo schieramento si era consolidato in un 3-5-2. In Italia lo importò Nevio Scala al Parma, impostando la declinazione difensiva della difesa a 3, cioè quella dove gli esterni sono due terzini e tutti, in fase di non possesso, corrono all'indietro, posizionandosi a 5. Ciò significa giocare con un uomo in meno a centrocampo al punto da poter costringere uno dei due attaccanti a fare da raccordo (oltre a Maradona, l'esempio più recente è Hamsik dietro a Cavani, in assenza di Lavezzi, nel Napoli di Mazzarri, con Maggio e Zuniga esterni), o limitarsi a due punte davanti di cui una, per necessità, molto mobile (come Tevez nella Juventus o come Rossi nella Fiorentina ipotizzata da Montella con Gomez perno), perché il modulo non prevede attaccanti esterni ma solo la discesa dei terzini.

Altra cosa è invece giocare con una linea di soli 4 (o addirittura 3, con Bielsa e Sampaoli) centrocampisti, perché ciò costringere i tre difensori a salire in fase di non possesso, mancando le diagonali dei terzini esterni. A squadra posizionata sulla linea della propria area scala un esterno a 4 e l'assetto diventa un 4-4-2, scendendo dall'altra parte un attaccante esterno sulla mediana. Primo sperimentatore in Italia fu Alberto Zaccheroni con l'Udinese nel 1996-1997, con uno spettacolare tridente Poggi, Bierhoff e Amoroso.

Eroi del 3-4-3
Se il 5-3-2 ha il vantaggio di rendere denso il centrocampo in fase di possesso e lo svantaggio di dover aggredire gli spazi sulle fasce con due difensori, il 3-4-3 ha il vantaggio di rendere molto largo il fronte d'attacco favorendo l'inserimento dei mediani, e lo svantaggio di dover rischiare costantemente il fuorigioco difensivo perché le fasce non sono presidiate da difensori.

Questo per dire che la difesa a 3 esprime una serie di varianti, compresa quella, magnifica, della Roma di Luis Enrique, con De Rossi che in fase di non possesso scendeva da vero metodista sulla linea di Kjaer e Heinze in fase di non possesso, mentre Taddei e Josè Angel erano costantemente alti sulla linea di Gago e Pjanic. Nelle prossime settimane vedremo se Enrique la riproporrà con Busquets a scendere tra Mascherano e Piquè. Secondo questa declinazione, estrema quanto bellissima da vedere, i due laterali dei tre difensori sono in pratica due centrali cui si aggiunge a pendolo il mediano, e si gioca a zona pura. Nella declinazione a 5 il centrale è uno solo e gioca da "libero", come, per esempio, sta cominciando a fare Vidic nell'Inter di Mazzarri.

Altra evoluzione tattica in corso sembra essere il ritorno della marcatura ad uomo a centrocampo, con uno due mediani centrali a seguire l'avversario più pericoloso: nella semifinale mondiale dell'Olanda con l'Argentina Messi fu seguito ovunque da Schneijder. Insomma, si annuncia una stagione potenzialmente interessantissima dal punto di vista tattico, quanto non lo è stata quella appena finita, Mondiale a parte.

Azor

4 agosto 2014

Un calcio chiuso per ferie

"Agosto chiuso per ferie" è scritto nella costituzione materiale del nostro paese. Anche i Senatori impegnati (parola grossa) in una epocale (parola appropriata per una volta) riforma della Costituzione scritta della Repubblica hanno messo un paletto invalicabile anche ai canguri: il pomeriggio dell'8 agosto. Dopodiché tutti al mare ... Il Ferragosto (di cui quasi tutti ignoriamo l'etimologia, ma lo celebriamo come e più della Pasqua) segna l'hapax della vacanza italica: il paese si ferma completamente. La metà degli italiani che resta a casa contempla l'immota bellezza delle proprie città, qualcuno magari, preso da nostalgia, va a farsi un giro in bicicletta intorno a quelle cattedrali vuote e malinconiche che sono i nostri fatiscenti colossei della domenica. Siamo un grande paese, anche per questo, certamente. Di memorie ataviche e di futuri senza un domani.

2 agosto 2014, Lincoln Financial Field, Philadelphia
L'appeal del calcio italiano all'estero è, non a caso, analogo
a quello che si riscontra nei nostri lager
Nel frattempo, tutto intorno a noi si muove e turbina. La stagione calcistica europea è già cominciata da un mese [vedi] e il nostro calcio la contempla tra sempre più brevi ritiri alpini assediati dagli ultras e sempre più numerose amichevoli d'oltre Oceano. Che vanno deserte. Al Lincoln Financial Field di Philadelphia, capienza 69.144 spettatori, il 2 agosto l'Inter ha spezzato le reni alla Roma davanti a ben 12.169 guardoni; qualche ora dopo al Michigan Stadium di Ann Arbor, capienza 109.901 spettatori, si sono recati ad ammirare United e Real in 109.318, record assoluto per una partita di soccer negli States ...

Nelle stesse ore Ibra, a Pechino, ghermiva con due smargiassate delle sue la Supercoppa di Francia. Tra una settimana comincia la Ligue 1, infatti. Domenica prossima a Wembley si assegna lo Charity Shield. Il 13 Bayern e Borussia ingaggeranno l'ennesimo duello per la Supercoppa di Germania. E il nostro calcio? In vacanza. I campioni d'Italia, a monetizzare in tournée all'altro capo del mondo, riusciranno nell'impresa di non giocare una partita ufficiale fino al tardo pomeriggio del 30 agosto ... Poi non lamentiamoci se Allegri non riuscirà a vincere il primo match di Champions il 16 settembre magari contro un'avversaria che avrà già cominciato da un mese il campionato.

Quest'anno l'immarcescibile Lega Serie A è riuscita perfino a fare sparire la Supercoppa Italia. Mentre in tutti gli altri paesi agosto è proprio il mese, affollatissimo, delle finali dei trofei analoghi, compreso quello UEFA che segna l'avvio simbolico della stagione delle coppe - quest'anno il 12 agosto, a Cardiff, con il derby spagnolo tra Real e Siviglia -, da noi la Supercoppa è considerata l'ennesima scocciatura di nessun blasone, ancor meno da quando si deve andare a Pechino a giocarla e magari a perderla. Uno che c'è l'ha proprio di traverso è Aurelione nostro De Laurentiis: "meglio una bella Acqua Lete Cup al San Paolo. E poi quest'anno teniamo o' pleioff, e dunque non possiamo sconcentrarci". Così, la mesta coppetta è stata derubricata dai calendari: al momento figura appesa al 23 dicembre, in coppa a o' presepe. Non si sa ancora dove, però. Per la serie: come ti valorizzo il prodotto. A Wembley invece è già tutto esaurito, de settimane, per il match di domenica prossima ...

L'effetto del calcio mercato
La spiegazione c'è. Dopo nove mesi di quotidiano bar sport sul rigore negato e il fuorigioco che c'era - "e come fischiano a senso unico questi arbitri mediocri e corrotti", "e la mia squadra ha subito torti come nessun'altra", "eh, però, Rizzoli che bravo", "dai, però abbiamo la classe arbitrale migliore del mondo!" - per tre mesi ci piace inebetirci come Robert De Niro nella fumeria di C'era una volta in America. Viviamo dell'oppio dei popoli per lunghe, infinite, settimane senza calcio nostrano ma sature di radio e talk show: da fine maggio a fine agosto è una quotidiana impipata fino ad ore piccole intorno a ghirigori di fumosi "top player" come Juan Manuel Iturbe Arévalos o Álvaro Borja Morata Martín, ¡hombre! E ci va anche meglio rispetto a due anni fa quando il Berlusca smantellò il Milan e il "top player" era Gastón Ezequiel Ramírez Pereyra, ¡hombre! [vedi].

Se poi la Spagna (mema latitudine) comincia le sue competizioni dieci giorni prima di noi, il Portogallo (mema latitudine) e l'Inghilterra e la Germania venti, per non dire di francesi e olandesi che hanno già cominciato le loro, chissenefrega. Da noi il calcio, come il paese tutto, è chiuso per ferie. E quest'anno ci voleva solo la mente astuta (e perfida) di Gianfranco Abete per dimettersi giusto in tempo per costringere a votare per il suo successore sullo scranno più alto del "giuoco del calcio" ben quattro giorni prima di Ferragosto, e per avere un nuovo CT al timone della derelitta scialuppa della nostra Nazionale, se va bene, la sera prima dell'amichevole contro l'Olanda del 4 settembre ... Così è finita che, giorno passa giorno, anche lo sTravecchio è stato messo sulla graticola a fuoco lento manco fosse San Lorenzo (e lasciamo perdere Lee Oswald ...). E' un'estate avvilente, e non solo per la debolezza dell'anticlone.

Qui sotto il weather report del mese d'agosto 2014 in Europa:

2 agosto
Trophée des champions (Supercoppa francese)
Il PSG ha battuto il Guingamp

3 agosto
Johan Cruijff Schaal XIX (Supercoppa olandese)
Lo Zwolle ha battuto l'Ajax

5-6 agosto
Terzo turno di qualificazione alla Champions League (ritorno)
Impegnate, tra le altre: Zenit, Copenaghen, Feyenoord, Beşiktaş, Lille, Standard Liegi, Panathinaikos, Salisburgo, Dinamo Zagabria, Celtic, Steaua, Maccabi, Apoel, Sparta Praga, Partizan ...

7 agosto
Terzo turno di qualificazione all'Europa League (ritorno)
Tra le altre, si giocherà anche Torino - Brommapojkarna

8-10 agosto
Prima giornata della Ligue 1
Tra le altre: Reims - Paris SG, Bastia - Marsiglia e Monaco - Lorient

9-10 agosto
Prima giornata della Eredivisie
Tra le altre: Den Haag - Feyenoord e Ajax - Vitesse

10 agosto
FA Community Shield
Manchester City - Arsenal

10 agosto
Supertaça Cândido de Oliveira
Benfica - Rio Ave

12 agosto
Supercoppa UEFA
Real Madrid - Siviglia

13 agosto
DFL-Supercup (Supercoppa di Germania)
Bayern Monaco - Borussia Dortmund

15-17 agosto
Seconda giornata della Ligue 1
Tra le altre: Paris SG - Bastia, Marsiglia - Montpellier e Bordeaux - Monaco

15-17 agosto
Seconda giornata della Eredivisie
Tra le altre: Feyenoord - Heerenveen, PSV - Breda, Alkmaar - Ajax

16-18 agosto
Prima giornata della Premier League
Tra le altre: Manchester Utd - Swansea, West Ham - Tottenham, Arsenal - Crystal Palace, Liverpool - Southampton, Newcastle - Manchester City e Burnley - Chelsea

17 agosto
Prima giornata della Portuguese Liga

19 agosto
Supercopa de España (andata)
Real Madrid - Atletico Madrid

19-20 agosto
Play off di Champions League (andata)
Impegnate, tra le altre: Arsenal, Bayer Leverkusen, Porto, Athletic Bilbao e Napoli

21 andata
Play off di Europa League (andata)
Impegnate, tra le altre: Villarreal, Tottenham, Borussia M'bach, Inter, Metalist, Rostov, Lokomotiv Mosca, Twente, Lokeren, Zurigo, Rapid Vienna e - speriamo - Torino

22 agosto
Supercopa de España (ritorno)
Atletico Madrid - Real Madrid

22-24 agosto
Terza giornata della Eredivisie
Tra le altre: Feyenoord - Utrecht, Ajax - PSV

22-24 agosto
Prima giornata della Bundesliga
Tra le altre: Bayern - Wolfsburg e Dortmund - Leverkusen

23 agosto
Terza giornata della Ligue 1
Tra le altre: Evian -Paris SG, Guingamp - Marsiglia e Nantes - Monaco

23-25 agosto
Seconda giornata della Premier League
Tra le altre: Chelsea - Leicester, Crystal Palace - West Ham, Everton - Arsenal, Tottenham - QPR, Sunderland - Manchester Utd e Manchester City - Liverpool

23-25 agosto
Prima giornata della Liga
Tra le altre: Malaga - Ath. Bilbao, Siviglia - Valencia, Barcellona - Elche, Real Madrid - Cordoba, Vallecano - Atl. Madrid

24 agosto
Seconda giornata della Portuguese Liga

24 agosto
Terzo turno della Coppa Italia
Impegnate, tra le altre: Lazio, Verona, Sampdoria, Udinese, Genoa, Cagliari, Chievo e Palermo

26-27 agosto 2014
Play off di Champions League (ritorno)

28 agosto
Play off di Europa League (ritorno)

29-31 agosto
Quarta giornata della Eredivisie
Tra le altre: PSV - Vitesse, Groningen - Ajax, Twente - Feyenoord

29-31 agosto
Seconda giornata della Bundesliga
Tra le altre: Augsburg - Dortmund, Leverkusen - Hertha, e Schalke - Bayern

29-31 agosto
Seconda giornata della Liga
Tra le altre: Ath. Bilbao - Levante, Atl. Madrid - Eibar, Villarreal - Barcellona, Real Sociedad - Real Madrid

30-31 agosto
Quarta giornata della Ligue 1
Tra le altre: Marsiglia - Nizza, Monaco - Lille e Paris SG -St. Etienne

30-31 agosto
Terza giornata della Premier League
Tra le altre: Burnley - Manchester Utd, Manchester City - Stoke, Everton - Chelsea, Tottenham - Liverpool e Leicester - Arsenal

31 agosto
Terza giornata della Portuguese Liga
Tra le altre: Benfica - Sporting

Dulcis in fundo, finalmente ...
30-31 agosto
Prima giornata della Serie A
Tra le altre: Chievo - Juventus, Roma - Fiorentina, Milan - Lazio, Genoa - Napoli e Torino - Inter

Un confronto stridente, come già quello dello scorso anno [vedi], e di quelli passati in cui vivevamo di rendita. Ora le risorse, non solo quelle economiche ma soprattutto quelle morali, sono finite. Occorrerebbe rimboccarsi le maniche e cambiare passo. "A terra siamo noi con le nostre vergogne" diceva il Maestro, in tempi che gli sembravano già sospetti. Ma mai come questi in cui ci è dato di vivere, ahinoi.

Azor